domenica 5 agosto 2012

Solofra, tra il tricolore e le 12 stelle europee sventola la bandiera dei rivoluzionari siriani. Del manifesto pro-marò nessuna traccia.


Solofra -- La bandiera dell'opposizione siriana sventola sul palazzo comunale di Solofra. Lo ha deciso il sindaco Michele Vignola in segno di "... vicinanza e solidarietà" - si legge sui quotidiani locali - "...alle persone che vivono nella nostra città e che da mesi sono costrette a registrare continui episodi di violenza nel loro paese d'origine"
La guerra civile in Siria, dalle affollatissime proteste di piazza del marzo dello scorso anno ad oggi, ha già causato più di 18mila morti e si appresta a vivere nelle prossime settimane un ormai inevitabile sanguinoso epilogo.

Meritevole e senza dubbio degno d'ammirazione il gesto del nostro primo cittadino nei confronti dei siriani di Solofra, tra le prime comunità straniere ad insediarsi nel territorio conciario e perfettamente inserite nel nostro tessuto sociale. 
Sorprende, però, come l'Istituzione comunale solofrana, ponendo il vessillo del Consiglio nazionale siriano (ovvero la bandiera di stato della Siria prima dell'avvento del regime Ba'athista) tra il tricolore italiano e la bandiera europea, riconosca "di fatto" l'esistenza di un Governo transitorio e alternativo all'attuale regime in Siria, tenuto conto che lo Stato italiano ad oggi intrattiene soltanto "relazioni informali" con l'opposizione siriana e non ha ancora riconosciuto "ufficialmente" il legittimo ruolo di rappresentatività del Consiglio nazionale siriano (a differenza, ad esempio, di Usa, Francia e Gran Bretagna). 
Sorprende, altresì, come tale "... vicinanza e solidarietà" usata dall'Istituzione comunale solofrana non sia stata adottata per tempo e in uno a tanti altri municipi d'Italia per la vicenda dei due marò illegittimamente detenuti in India. Anzi, verrebbe da chiedere perché, il gesto simbolico di esporre il manifesto con la foto dei due soldati, non sia considerato un atto parimenti doveroso da parte del Comune di Solofra.

Giova comunque ricordare come sotto i colori del Consiglio nazionale siriano esposti al Comune di Solofra si riconoscano non solo i ribelli e gli oppositori di Bashar Al-Assad ma anche integralisti islamici, salafiti, jihadisti e qaedisti. Lo stesso successore di Bin-Laden, Al-Zawahiri ha infatti esortato i musulmani di tutto il mondo ad accorrere in aiuto dei “fratelli” siriani che stanno cercando di abbattere la dinastia Al-Assad.

L’amara verità in questa sanguinosa guerra civile che sta travolgendo la Siria, dunque, è che non ci sono da una parte gli “eroici” rivoluzionari che combattono per la libertà e dall’altra il “tiranno” Assad. Non ci sono buoni e cattivi, ma solo civili inermi massacrati. Tale è l’odio che i rivoluzionari nutrono per Assad ed il desiderio di rovesciarlo, che gli oppositori laici si stanno alleando con gli estremisti e gli integralisti islamici, incuranti o inconsapevoli delle conseguenze per la popolazione siriana. Il rischio, anche e soprattutto per colpe attribuibili agli Usa e all'occidente, è che l’estremismo islamico, dopo averlo fatto altrove nel mondo arabo, venga esportato anche in Siria. (Antonio Pirolo)