giovedì 20 agosto 2015

La Palma d'Oro a Solofra, alcune domande che meritano risposta


L'episodio del presunto smaltimento senza autorizzazioni della palma malata sita in una proprietà di un assessore del Comune di Solofra - qualora venissero confermate le responsabilità individuate e sulle quali sarebbe al lavoro la Procura di Avellino - costituirebbe un grave atto sia dal punto di vista giuridico che politico.

In ordine a questo singolare episodio ci sono, però, diversi dubbi e domande che meritano di avere risposta, politicamente in Consiglio comunale e in sede giuridica.

1- Secondo quanto riportato dalle cronache locali, l'amministratore in questione era all'ignaro di tutto. E' possibile che l'assessore comunale in questione non sapeva che dipendenti della pubblica amministrazione prestavano servizio all'interno di una sua proprietà (privata e non pubblica)?

2- I proprietari delle palme malate che sospettino o accertino la comparsa del parassita nelle aree ritenute indenni (zona cuscinetto e zona libera. Solofra ricade in area cuscinetto) sono obbligati a darne immediata comunicazione allo STAPA CePICA competente per territorio e agli Uffici della Regione che dispone specifici accertamenti fitosanitari per confermare o meno la presenza dell’organismo nocivo e per valutare le misure fitosanitarie più opportune da attivare, a norma dell’art. 8 del decreto legislativo n. 214/2005. Tutto questo è stato fatto?

3- Posto che le operazioni di potatura della pianta malata siano avvenute tutte nel pieno rispetto delle normative vigenti (cfr. Decreto Legislativo n° 214 del 19.08.2005 e Decreto dirigenziale della Regione Campania n° 33 del 31.01.2006), dove era stata individuata la discarica autorizzata allo smaltimento della pianta malata? E i due dipendenti della pubblica amministrazione finiti oggi nell'occhio del ciclone avevano i requisiti per portare a compimento questa operazione?

Questi ed altri dubbi meritano urgentemente una risposta che la Magistratura - per quanto di propria competenza - saprà dare nel più breve lasso di tempo possibile.

Il sindaco e l'assessore in questione e soprattutto le opposizioni consiliari valutino, invece, l'opportunità (politica) di convocare il civico consesso per relazionale sull'accaduto, spiegare nel dettaglio i contorni della vicenda e agire di conseguenza.

Ne va del buon nome della città e dei suoi cittadini.