lunedì 29 settembre 2014

Sensi unici e dissidi in maggioranza, non reggono le 'scuse' di Vignola


SOLOFRA – Diciamocelo con franchezza: le motivazioni addotte dal sindaco Michele Vignola sul ritorno al vecchio piano urbano del traffico non reggono. Anzi, sarebbe il caso di dire, fanno acqua da tutte le parti.
Lungi da me criticare tale decisione, sia chiaro. Ho avuto modo di riferirlo ‘de visu’ anche al sindaco subito dopo la conferenza stampa convocata in pompa magna sabato mattina a Palazzo Orsini: così come è stato fatto solo poche settimane prima ad Ariano Irpino dal sindaco Gambacorta, anche a Solofra la sperimentazione dei nuovi sensi unici di marcia non ha reso come nelle aspettative, ragion per cui si è resa necessaria una revisione di tale piano. Il problema, semmai, risiede nelle ragioni che hanno spinto all’applicazione dei nuovi sensi di marcia e, di conseguenza, alla folgorazione sulla via di Damasco del prossimo 12 ottobre.

DUE PESI E DUE MISURE - Nel corso della già citata conferenza stampa, infatti, il sindaco Vignola ha tenuto a precisare che la ‘sua’ è una amministrazione sensibile alle istanze della cittadinanza, quando queste hanno vera rilevanza sul territorio e non si limitano ad essere la voce di pochi sparuti ‘critici’. Ebbene, il riferimento era chiaramente rivolto a quanti (più di 1100 sottoscrittori della petizione popolare) in questi mesi stanno ‘combattendo’ contro il progetto del parcheggio interrato in piazza Marello. Dunque, questi non hanno meritato cotanta ‘sensibilità’ da parte di questa amministrazione comunale che più e più volte – paradossalmente – ha destinato al mega progetto di piazza Marello il proscenio di piazza Umberto I, luogo di presentazione al pubblico del progetto urbanistico. Pochi critici, dunque, ma un’intera piazza da destinare alla divulgazione dell’opera.
Al contrario, invece, il nuovo piano viabilità – sempre secondo Vignola – sarebbe stato fatto oggetto delle critiche di migliaia di solofrani ma, di fatto, non ha mai meritato l’attenzione di uno spazio o di un convegno dove potesse essere presentato e spiegato al pubblico. Due pesi e due misure che sinceramente non hanno ne capo ne coda.

Non reggono neanche le motivazioni secondo cui le attività e i lavori per l'attuazione del nuovo piano viabilità sarebbero stati fatti "... quasi a costo zero". Fiducioso, in questo senso, attendiamo che il sindaco tenga fede all'ennesima promessa, ovvero al fatto che il rifacimento della segnaletica orizzontale verrà effettuato ex novo per ben due volte all'anno.

IL GIALLO DEL PARERE DEI VIGILI URBANI - Premesso che non s'è mai vista una ordinanza che modifichi, in parte o completamente, la viabilità urbana di un paese senza la firma o l'assenso del responsabile della polizia municipale (che è dirigente comunale), appare almeno strano il fatto secondo cui mentre il sindaco apponeva in Giunta la firma sul nuovo dispositivo che regola il traffico veicolare, ebbene proprio in quell'istante sarebbe arrivato il 'papello' dell' "... alto graduato" dei caschi bianchi di Solofra che criticava tale operazione.

MAGGIORANZA COMPATTA? - Di più. Il fatto che Vignola abbia voluto al suo fianco, nel corso della conferenza stampa di sabato, tutti gli uomini e le donne della ‘sua’ maggioranza sta a significare non già la coesione e la compattezza di un gruppo che ha già perso nel peggiore dei modi due preziose pedine (Gerardo De Stefano e Gabriele Pisano) ma l’esatto contrario. I mal di pancia all’interno della maggioranza si fanno sentire eccome e soltanto un ponderato rimpasto di metà mandato (tra qualche mese) potrà plasticamente darci atto di questo.
I grattacapi per Vignola non mancano anche in questo senso, perché nel maggio del 2012 sono state firmate delle cambiali (politiche, s’intende) cui il sindaco non potrà esimersi dal non onorare, pena la stabilità del suo Governo cittadino.

E come leggere la sua mancata candidatura al Consiglio provinciale (lui che è responsabile degli Enti locali del Pd irpino)? Ha avuto paura della concorrenza montorese o, semplicemente, è stato lungimirante e, dunque, conscio di non potercela fare? Intanto, è stata spedita nella gabbia dei leoni la Tarantino che – in quota Pd (eh già, è inserita nella lista Pd) – parteciperà alle nuove provinciali del prossimo 9 ottobre, consapevole – a mio modo di vedere – che dagli occupanti del Consiglio comunale di Palazzo Orsini avrà ben pochi piaceri.

Concludo con un inciso: auspichiamo – e non solo chi vi scrive – che la maturità dimostrata dal sindaco in occasione dei sensi unici, possa essere messa in pratica anche per il parcheggio e per la questione acqua.

giovedì 18 settembre 2014

Sviluppo strategico, questo sconosciuto (a Solofra)


SOLOFRA – Ho seguito ieri con molta attenzione la firma del protocollo d’intesa che alcuni Comuni delle province di Avellino e Salerno hanno sottoscritto con l’Università degli Studi di Salerno. Si tratta della costituzione di un Tavolo tecnico permanente teso ad analizzare i problemi di mobilità da e per l’Università di Fisciano e l’Azienda Ospedaliera Universitaria, al fine di proporre e coordinare soluzioni in ambito di mobilità e infrastrutture.
Il gruppo di lavoro, come dicevo, è formato, oltre che dalla stessa Università, da 13 Enti Comune: dai capoluoghi di provincia Salerno e Avellino fino a Baronissi, Mercato San Severino e Montoro, dalla Piana del Sele, da Battipaglia, Bellizzi, Eboli fino ad arrivare a Castel San Giorgio e Cava de’ Tirreni.

Queste amministrazioni sono interessate a garantire agli studenti e agli utenti provenienti dai rispettivi bacini territoriali servizi di mobilità efficienti ed efficaci utili raggiungere i centri di servizio dell’Università degli Studi di Salerno; sono interessati a condividere dati relativi alla domanda di mobilità generata dagli studenti dell’Università provenienti dai bacini territoriali di proprio interesse; sono interessati a valutare e proporre sia singolarmente sia in modo coordinato soluzioni e tecnologie innovative di mobilità che potenzino i collegamenti tra l’Università e i rispettivi territori comunali.

Al di là dei buoni propositi del protocollo, delle pacche sulle spalle tra i vari sindaci invitati, al di là della pessima qualità del caffè bevuto nella Sala del Rettorato, non ho potuto non notare l’assenza del Comune di Solofra al suddetto gruppo di lavoro. Per una semplice ragione: da soli non si va da nessuna parte, occorre che gli Enti facciano rete, in tutti i settori amministrativi.

Per inciso, riporto un passaggio del discorso che ha tenuto il Rettore dell’Ateneo Aurelio Tommasetti:
“Il nostro Ateneo è oggi è il primo ateneo del sud ma è anche tra le prime dieci università italiane – inclusi i politecnici – per capacità di attrazione di fondi, la maggior parte dei quali sono legati a progetti che coinvolgono le aziende e gli Enti del nostro territorio”.

Aziende ed Enti, appunto.
Quale ghiotta opportunità quella offerta dall’Ateneo di Salerno! Perché non coinvolgere pure il Comune di Solofra, 12mila abitanti (più di Roccapiemonte, tanti quanti Castel San Giorgio e Bellizzi), sede del Distretto industriale tra i più importanti del Mezzogiorno? Non dovevamo noi guardare all’asse di sviluppo della Valle dell’Irno e a Salerno?

E invece, miei cari, non è così. Dalle parti di piazza San Michele si guarda sempre con maggiore forza e testardaggine ai fatti di Avellino, a una provincia che ormai ha completamente abbandonato le sue aree ‘periferiche’. L’ha subito capito il neo eletto sindaco di Montoro Mario Bianchino: lo sviluppo di un grande Comune di 20mila abitanti della zona interna della Regione non può non passare per l’interazione con le grandi realtà della fascia costiera. Altrimenti sarebbe la morte. Bianchino l’ha capito ed è salito subito in groppa al cavallo più veloce.

Cos’è che non va a Solofra? E' mancato il formale invito? L'amministrazione comunale di Solofra ha le idee poco chiare rispetto a quelle che sono le tematiche di sviluppo strategico di una realtà importante come è quella di Solofra, ha le idee poco chiare rispetto alle vere priorità del paese (vedasi le questioni acqua/parcheggio interrato/fondi EU/Puc e Cambi d'Uso in Area Asi).
Spero di essere prontamente smentito. Lo spero ma non ci credo.