martedì 26 febbraio 2013

La mappa del voto 2013 in Irpinia: Volturara è leghista, a Calabritto più schede nulle. Solofra e Montoro al PdL

Avellino - In Campania resiste solo l'Irpinia. La provincia di Avellino resta l'unica provincia della regione dove la coalizione di centrosinistra 'Italia Bene Comune' ha ottenuto il consenso maggiore. Di rimando resta l'unica provincia in Campania dove il 'boom' del Movimento Cinque Stelle si è fermato sotto la soglia del 20% (a Napoli 23%, Benevento e Caserta 22% e Salerno 21%).
Ma lo 'tsunami' dei grillini ha colpito forte e soprattutto nei territori che non presentavano un candidato nelle liste alle due camere del Parlamento. Come nella Valle del Sabato dove a Serino, Santo Stefano del Sole, S. Michele di Serino (alla Camera), S. Lucia di Serino (Camera), Sorbo Serpico (Camera) e Cesinali (Camera) il M5S è risultato essere il partito più votato. Così come anche a Torella e S. Angelo a Scala. I 5 Stelle sono anche la formazione politica più votata a Prata Principato Ultra e secondi a Nusco, feudo dell'UdC di De Mita.
Più che buono il consenso ricevuto anche in Valle Ufita, ad Ariano Irpino (il M5S è appena dietro il PdL), nella terra della Irisbus a Flumeri (è dietro il Pd) e a Montecalvo Irpino dove i grillini sono il partito più votato.

Angelo D'Agostino può festeggiare l'elezione alla Camera dei Deputati con Scelta Civica che ha trovato consensi importanti proprio nei territori dell'ex presidente dell'Associazione Costruttori, ovvero a Montefalcione (città d'origine di D'Agostino), Candida e Pratola Serra, il cui sindaco Aufiero ha di recente aderito a Scelta Civica.
A Prata di Principato Ultra al Senato Grande Sud (che aveva in lista Centrella) supera il PdL.

A S. Paolina, Sinistra Ecologia e Libertà (formazione del sindaco Spinelli) è solo il quarto partito più votato.

Volturara Irpina è la realtà più 'leghista' d'Irpinia: nella Piana del Dragone la formazione che si rifà all'ex Ministro Tremonti e che in Irpinia vedeva la presenza come capolista di Orazio Sorece, ha regstrato il consenso più alto in provincia (13,8%).
Rivoluzione Civile e Ingroia hanno affascinato invece solo i Comuni di Bonito e Carife (oltre il 7% dei consensi).

I partiti maggioritari. Gli elettori di Avellino e l'area vasta (Mercogliano, Atripalda, Aiello del Sabato, Contrada, Monteforte) hanno puntato forte sul Partito Democratico.
Il Popolo della Libertà, infine, in decisa caduta rispetto al dato del 2008, mantiene le sue posizioni nell'arianese (terra degli ex assessori provinciali Gambacorta e Cusano), nella Valle dell'Irno e nel solofrano-montorese (dove i Comuni sono retti da sindaci Pd), nel Mandamento e Baianese (dove ad Avella - città dell'ex presidente del consiglio provinciala Enzo Alaia - lo scarto tra Senato e Camera per il PdL è stato di oltre 7 punti percentuale), perdendo però elettori in Baronia e nella Valle del Calore. A Calabritto è stata registrata la percentuale più alta di schede nulle/bianche/non valide.

giovedì 7 febbraio 2013

Solofra e la bonifica immaginata

Il regalo di commiato del Governo Monti ai cittadini della Campania è il Decreto che, ai sensi della L.134 approvata in pieno Ferragosto del 2012, declassa ben 18 aree S.I.N. (Siti di Interesse strategico Nazionale) ad alto impatto inquinanti a semplici S.I.R. (Siti di Interesse Regionale) affidando di fatto alle competenze locali i relativi processi di bonifica a cui le Regioni dovrebbero far fronte assumendosi oneri tecnici e finanziari pesantissimi. Tra le 18 aree 'declassate' figurano quelle del bacino idrografico del fiume Sarno e i territori del solofrano e montorese.

Il prezzo più pesante di questa decisione lo pagano il diritto alla salute di tutti i cittadini dei territori interessati - in quanto anche il Bacino idrografico del fiume Sarno risulta essere tra i SIN maggiormente gravati, con studi certificati (OMS, ISS, SENTIERI, Sebiorec, Gruppo di lavoro del Ministero della salute, ed altri finanche stranieri) da patologie croniche e tumorali - e gli imprenditori e i titolari delle porzioni di territorio oggi classificati come S.I.R, il cui obbligo di bonifica esce dalle competenze del Governo centrale e viene affidata alla Regione Campania che, in tempi di spending review, è difficile immaginare trovi nei propri bilanci le risorse necessarie per bonificare queste aree, riuscendo a stento a provvedere al proprio ordinario.

Ancora una volta le Istituzioni a cui è delegato il compito di tutelare la vita e la salute delle persone, sulla governance ambientale troppo spesso affidata a decreti emergenziali o quanto meno approssimati, se non a leggi speciali, a commissariati straordinari e quant'altro, mostrano evidente disinteresse verso procedure di legge maggiormente efficaci, come quelle che facevano riferimento ai SIN e che risultano assicurare una più stringente ed efficace tutela per i territori interessati e che, l'attuale Decreto ministeriale, mina nella sua realizzazione.

In questo quadro, perchè l'amministrazione comunale di Solofra non si è impegnata a respingere con decisione il Decreto del Ministro dell'Ambiente per rimettere al centro dell'interesse politico l'urgenza della tutela del territorio che, in tema di bonifiche, non può che richiamarsi ad una responsabilità nazionale? Perchè, nonostante si andasse a sbandierare ai quattro venti dalla scorsa estate circa rinnovate partnership con sottosegretari e dirigenti del Ministero dell'Ambiente, il Comune di Solofra ha accettato supinamente questa linea, "costringendo" di fatto le cosiddette 'imprese inquinanti' e i proprietari delle aree ricadenti nei SIR a Solofra a sobbarcarsi i costi delle verifiche tecniche (es. carotaggi e aerofotogrammetrie) e - ovviamente - i costi della 'decontaminazione'?

In cosa si è tradotto plasticamente "... l’impegno del Senatore De Luca" con il quale in periodo elettorale il sindaco e la sua maggioranza avevano "... aperto un canale di confronto con il Ministro all’ambiente per ottenerne la revisione" del piano dei S.I.N. a Solofra?