lunedì 1 febbraio 2016

Vignola e Solofra, cinque anni di campagna elettorale



Per chi non se ne fosse ancora reso conto, il sindaco pro tempore di Solofra Michele Vignola ha già cominciato la sua campagna elettorale in vista delle Comunali del 2017.

Una campagna elettorale che lo vedrà in campo, stavolta, privo dell’attenuante generica dell’eredità trovata in Comune (ma, a ben guardare, neanche nel 2012 avrebbe potuto parlare criticamente del passato, visto che ha rappresentato parte integrante di quel passato tanto bistrattato).

Il sindaco è già sul palco, incurante delle difficoltà che attanagliano la comunità di Solofra, non ultima la riprovevole vicenda dell’assenza ingiustificata della maggioranza all’ultimo Consiglio comunale (… a proposito, caro sindaco, quando deciderà di spiegare alla cittadinanza quanti e quali sono stati i problemi che hanno impedito la sua maggioranza di affrontare un tema delicato e già noto come quello dei debiti fuori bilancio in Aula?).

Resiste in sostanza il sindaco, alimentando l’immaginario di un primo cittadino pronto ad affilare le armi perché altrove non si realizzi l’esproprio di un pezzo di potere a Palazzo di Città.

Nelle ultime settimane, sui social network, rimbalzano i cinegiornali delle attività di propaganda giornalistica dal sapore beffardo in cui il sindaco ripercorre cronologicamente l’impegno dell’amministrazione per lo sviluppo, per il territorio, per l’ambiente, per il Distretto industriale, impegno che andava però sempre a sbattere contro qualche entità terza.

Eppure sono passati più di quattro anni da quando il sindaco pro tempore di Solofra inaugurava la sua ultima campagna elettorale passeggiando per le strade di Solofra, circondato da cittadini e militanti (un po’ scettici…) ma disponibili all’ascolto, promettendo la rinascita del Distretto e del Comune come il fiore all’occhiello della Regione.

Oggi il Distretto e il Puc tornano a essere la promessa preferita di Vignola per ricompattare il proprio elettorato.

A oltre quattro anni da quella campagna elettorale, Vignola ha ancora la faccia tosta di parlare di “partecipazione dei cittadini ai processi decisionali”. Una politica di chiacchiere che raccoglie, nonostante tutto, un certo credito tra alcuni settori della cittadinanza, inconcepibile per chiunque rifletta sulle scelte fatte su Solofra in questi anni.

In realtà, già da qualche mese il sindaco è impegnatissimo a ricompattare quel gruppo sociale eterogeneo fatto di piccola borghesia, industriali e movimenti sociali che gli fruttò la vittoria alle scorse elezioni.

Ci si dedica da un lato attraverso la nota strategia vittimista che lamenta l’accerchiamento da parte dei poteri forti; dall’altro, tramite un fitto calendario di incontri e interviste sui media locali più disparati, condito da dichiarazioni ammiccanti. In questo senso, il “noi contro tutti” che risuona a Solofra è solo il tassello più vistoso di una campagna elettorale iniziata con largo anticipo sulle prossime consultazioni.

lunedì 11 gennaio 2016

L'ennesimo clamoroso autogol di Vignola



Non so quanti e quali siano i consiglieri o i “consigliori” del sindaco. Quel che è certo è che anche ieri Vignola ha fatto un clamoroso autogol.

Attaccare (presuntamente) la Rai a mezzo stampa (peraltro con una nota inviata soltanto in serata) per “… non essere stato invitato” alle riprese del servizio che è stato realizzato a Montoro è sembrato voler giustificare il proprio operato senza che sia stato richiesto.

In genere, caro sindaco, quando le troupe dei media si recano in un posto per fare un reportage, a meno che non si tratti del Presidente della Repubblica, di certo non devono prendersi la briga di inviare “inviti” o “piccioni viaggiatori”.

Anche perché ieri il servizio è stato realizzato all’aperto, in uno spazio pubblico, senza “selezione all’ingresso”.

Tanto è vero che a Montoro - in difesa di Solofra - erano presenti rappresentanti del mondo della concia, rappresentanti delle associazioni ambientaliste di Solofra, esponenti del Consiglio comunale di Solofra.

Se il sindaco non era stato invitato o per altre motivazioni era impossibilitato a recarsi a Montoro, ebbene, ha una Giunta e una maggioranza che erano (?) in grado di fare le sue veci.

Invece, nulla di tutto questo. Così come accaduto a fine novembre con la marcia su Solofra delle associazioni dell’agro nocerino sarnese e della Valle dell’Irno, anche ieri il sindaco di Solofra Vignola (e per suo nome tutta la maggioranza e la Giunta a Palazzo Orsini) ha preferito nascondersi nella sua torre d’avorio dispensando annunci a cose fatte.

In questi quattro anni di governo Vignola, l’immagine del Comune di Solofra ed il buon nome dei solofrani hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo.

I discutibili provvedimenti messi in campo dopo lo scandalo dell’inquinamento da Tce della falda acquifera (su cui è al lavoro la Procura), le due marce su Solofra a distanza di pochi mesi contro l’inquinamento della Solofrana, poi la relazione dei pm di Avellino alla Commissione Ecomafie e poi ancora le telecamere della tivvù di Stato…

Tutto questo è disdicevole e vergognoso per la nostra città, per il Distretto della Concia, per la categoria degli Industriali di Solofra.

Ma come può la politica della nostra città restare in silenzio?

Dopo quattro anni di Governo cittadino, il sindaco Vignola è stato bravo solo a presenziare alle manifestazioni, a scrivere articoli sulla stampa, a dare la colpa per le mancate promesse una volta a chi lo ha preceduto in Comune (dimenticando di essere stato parte integrante dei precedenti governi cittadini) e l’altra alla precedente amministrazione alla Regione.

I solofrani stanno letteralmente pagando sulla loro pelle le scelte irresponsabili operate dal Comune negli ultimi quattro anni e sulle maggiori questioni che riguardano il territorio e l’ambiente il sindaco Vignola sta ancora aspettando risposte dalla Regione.

Come può un sindaco pensare che la salute dei solofrani e il futuro del proprio paese possa aspettare i tempi di risposta di una politica burocratica, lenta e lontana dalle esigenze delle persone?

Ormai l’inadeguatezza e l’incapacità del sindaco è palese, farebbe bene ad ammettere le sue colpe ed a chiedere scusa ai solofrani per non averli mai difeso.

Così come dovrebbe vergognarsi una parte della cittadinanza che per meri interessi personali resta in silenzio dinanzi a questo saccheggiamento della città.

Caro sindaco non serve nasconderti nella tua torre d’avorio dispensando annunci e uscendo qualche volta solo per indossare la fascia.