lunedì 24 novembre 2014

Questi democratici!


SOLOFRA – Dovrei sostanzialmente starmene buono e non entrare nel merito delle vicende altrui ma non ho potuto fare a meno di notare l’ultima infelice sortita del segretario del Pd di Solofra. Il ‘nostro’ ha criticato la visita dell’on. Valentina Paris a Solofra in occasione del convegno sull’acqua promosso dal gruppo consiliare Solofra Democratica: per il segretario del Pd di Solofra, la Paris avrebbe dovuto confrontarsi col sindaco e non con la cittadinanza, come pure è avvenuto nel complesso di Santa Chiara domenica mattina dove la deputata – prima del suo intervento – ha ascoltato le ragioni di imprenditori, sindacalisti, responsabili di movimenti politici e semplici cittadini solofrani.

Ad ogni buon ragione, lascia perplessi – non tanto la mancata presenza al convegno del sindaco di Solofra (responsabile provinciale Enti Locali del Pd) o del capogruppo di maggioranza (pure in quota Pd) – quanto proprio quella del segretario cittadino dei democratici.

Insomma, al convegno non era presente un deputato qualsiasi del Pd: la Paris – per chi non lo sapesse – è una delle donne ‘democratiche’ tra le più preparate e in vista, sempre più presente nei dibattiti sui media nazionali (per stessa volontà del partito), non a caso ‘voluta’ dal premier Matteo Renzi a rivestire il ruolo di responsabile nazionale nella sua segreteria. Mica pizza e fichi!

Obbligo morale e rigore di partito avrebbe dovuto quanto meno portare il ‘nostro’ segretario cittadino ad accogliere la deputata, non foss’altro per la sua qualità di ‘padrone’ di casa. E invece no. Si è preferito assecondare le voglie del supremo principe di Palazzo Orsini, cui era invisa l'iniziativa dei due reietti De Stefano e Pisano.

E non mi si dica che i sopra citati non erano stati invitati a prendere parte all’incontro poiché chi vi scrive - cui è stato affidato il compito di moderare il convegno - ha preteso e voluto che fossero invitati tutti i riferimenti istituzionali territoriali, dal sindaco di Montoro al sindaco di Solofra fino all’Ente Provincia.

Non si crucci però il ‘nostro’ segretario cittadino: venerdì scenderà in Irpinia il premier e leader del Pd, Matteo Renzi: sarà questa l’occasione per fare chiarezza direttamente con chi di dovere. Anche perché – gerarchicamente – più in alto della Paris c’è solo Renzi.

sabato 18 ottobre 2014

Ecco perché De Luca è venuto a Solofra

SOLOFRA - "Ma che é venuto a fare questo a Solofra?". "Chi c'era in sala?". Siamo franchi: interessava veramente a qualcuno il discorso sull'ideologia di partito del sindaco De Luca, sulla sua opportunità di candidarsi alle regionali e il ruolo degli alleati? Senza dubbio no. Ai più, o perlomeno a chi non c'era, interessava sapere chi ha presenziato al convegno e ovviamente le cose dette dal sindaco di Salerno in ottica locale.

Spiace deludervi ma - e me ne darete atto - la stragrande maggioranza dei big della concia ha disertato l'appuntamento: a riempire le colonne di sedute (posizionate ad arte per colmare gli spazi della sala maggiore di Palazzo Orsini) erano per la maggiore curiosi (De Luca attira ancora da queste parti...), i soliti precettati e cooptati del sindaco e il consueto codone di amministratori e portaborse che De Luca si porta dietro in campagna elettorale.

Dunque, la domanda successiva è la seguente: che novità ha portato De Luca per Solofra? La risposta più sincera l'ha data proprio De Luca - ironicamente e neanche tanto - rispondendo ai giornalisti: "Prima di tutto sono qui perché apprezzo la bontà della cucina irpina". Buontempone d'un De Luca!

Personalmente, per il tenore degli argomenti trattati e delle risposte avute, il meeting di ieri è sembrato essere solo una mera passerella elettorale che De Luca sfrutterà per raccogliere qualche migliaio di voti (e magari qualche assegno) per eventuali Primarie, e che Vignola sfrutterà come ennesimo specchietto per le allodole da mostrare alla cittadinanza.

Tant'è. Si è parlato di sviluppo strategico e futuro del distretto. De Luca ha detto che Salerno deve fungere da piattaforma logistica anche per le città della Valle dell'Irno, che dovranno diventare area vasta della stessa Salerno; si dovranno implementare le infrastrutture e i collegamenti, il tutto a vantaggio della mobilità e del commercio.

Peccato che solo qualche settimana fa sia stato stipulato un protocollo d'intesa con l'università di Fisciano per la creazione di una rete di trasporti che da Eboli passi per Salerno e Cava e arrivi fino a Montoro e Avellino, NON CONTEMPLANDO SOLOFRA! Quali progetti di sviluppo?
La terza corsia sul raccordo? Il progetto si ferma all'altezza dell'imbocco per l'A/30 (non arriva dunque a Solofra).
Ancora. Se il presente e il futuro del distretto solofrano è e sarà la concia, e se la concia basa la propria attività sull'acqua, mi spiegate perché sfruttare la possibilità di accedere a fondi sicuri chiedendo 3 milioni e passa di euro per fare un parcheggio? Questo è sviluppo strategico?

mercoledì 15 ottobre 2014

"Un comandante dei Vigili Urbani non nominato dal sindaco ma che sia assunto per merito e per concorso"



SOLOFRA - L'ennesima 'perla' di questa amministrazione è data dal bando di concorso per l'individuazione del nuovo comandante dei Vigili Urbani, altro grande cavallo di battaglia del sindaco Vignola in campagna elettorale. Il nuovo bando - che tutti potete legge sull'Albo Pretorio on line - prevede l'assegnazione dell'incarico ex art. 110 del Dl 267/2000 ovvero "... il sindaco decide intuitu personae la nomina del Capo della Polizia Municipale". Ho messo tra virgolette quest'ultima parte perchè ho ripreso - pari pari - alcune dichiarazioni di Vignola del marzo 2011 apparse sul Corriere dell'Irpinia.

Continuo a riportare alcune righe di quell'articolo: "Fermo restando la professionalità di chi ha ricoperto questa mansione in tale periodo, è importate che a questo compito sia chiamata una persona libera da condizionamenti di vincoli contrattuali a scadenza, possibilmente un giovane, motivato e con delle prospettive. Nominare qualcuno che abbia già una carriera alle spalle costa anche di più alle casse comunali considerata la differente retribuzione che gli spetta. In questi anni, - affonda Vignola -, l'Amministrazione si è dimostrata incapace anche di organizzare un concorso".

Dunque, il mandato sarà assegnato sempre con questa modalità, con un contratto part time a tempo determinato.

E peccato che lo stesso Vignola (come vedrete nel video in allegato) nel maggio del 2012 (in piena campagna elettorale) abbia rinnovato e tuonato tutto il suo sdegno rispetto a questa forma di assegnazione di incarico salvo poi, con il bando di cui sopra (consultabile sempre sull'Albo Pretorio on line), ritornare sui propri passi.

Sembra uguaglianza col passato, ma è mimetismo, ed è in nome di questo che i politici dicono e si contraddicono con grande serenità, fino al motto, terribile, che il ministro Gianfranco Rotondi usa sottoscrivere, attribuendolo al suo collega della Prima Repubblica, Fiorentino Sullo, il quale davanti all’accusa di cambiare troppo facilmente idea rispondeva: "In politica, le cose che si dicono, valgono solo nel momento in cui si dicono".

martedì 14 ottobre 2014

La dignità politica. Sopra ogni cosa.

Una immagine dalla segreteria provinciale del Pd
SOLOFRA – Il sindaco di Avellino Paolo Foti, stando ai numeri, avrebbe dovuto stravincere le provinciali. Partiva con un netto vantaggio: quello di avere i voti della maggioranza dei consiglieri al Comune di Avellino e della maggioranza di almeno 4 dei grandi Comuni su 6 (Montoro, Solofra, Atripalda e Mercogliano). Invece ha perso.
Ha perso e da degno uomo politico quale è, ha annunciato le proprie dimissioni. Che poi saranno ritirate o meno entro 20 giorni, poco importa. Questo era ciò che il suo ruolo istituzionale gli richiedeva al momento.

Foti ha perso le provinciali perché gli amministratori del suo stesso partito e della sua stessa area politica, a partire dalla ‘sua’ Avellino fino a Solofra, hanno votato contro, preferendo barrare la casella Gambacorta piuttosto che ‘astenersi’ e annullare la scheda come pure ha fatto Giordano di SeL.

Foti si è dimesso e questo riconsegna al sindaco di Avellino una nuova chance per ridare vita ad una città morente che non è capace di assurgere al ruolo di città capoluogo d’Irpinia.

Ma prima di Foti si sarebbe dovuto dimettere Carmine De Blasio, ovvero il coordinatore provinciale del Pd, e prima ancora tutti i componenti della sua segreteria, compreso quel Michele Vignola che oltre ad essere sindaco del quarto Comune della provincia è anche Responsabile degli Enti Locali del Pd. E se tanto mi da tanto, se la Provincia con la riforma Del Rio è diventato un Ente di secondo livello più simile ad un Consorzio Asi che ad un organo di Governo, farebbe bene a fare un passo indietro, come ha fatto Foti, per l’onore del ruolo istituzionale che riveste.

Magari saranno i fatti a smentirmi ma Vignola potrebbe uscire dalla débâcle del Pd alle provinciali con un premio: la vice presidenza all’Asi. Intanto i mal di pancia nella maggioranza a Solofra non si placano e le polemiche tra il sindaco e i dissidenti del Pd solofrano continuano a fare bella mostra di sé sulle cantonate cittadine, polemiche che hanno l’unico orizzonte dell’occupazione degli spazi di potere disponibili, totalmente incuranti che una larga fetta della popolazione resta quotidianamente senza acqua. Buonanotte al secchio.

sabato 11 ottobre 2014

Chi va per questi mari... questi pesci trova.

SOLOFRA – Analizzare l’esito del voto a caldo non è mai cosa semplice e ponderata. Soprattutto se parliamo delle provinciali, elezioni ‘trasformate’ dopo la riforma Del Rio, che hanno coinvolto ieri e oggi l’Irpinia e che hanno visto il successo di Domenico Gambacorta, sindaco di Ariano Irpino ed esponente di Forza Italia. Se non altro, questa nuova tipologia di voto è servita a misurare il consenso degli amministratori sul territorio. Se tanto mi da tanto, quello che ne esce fuori è un quadro a tinte poco chiare per la maggioranza al governo a Solofra.

Il nostro Comune era inserito nella fascia che raggruppa i Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti e inferiore a 30mila (per importanza, solo seconda al Comune di Avellino); con Solofra vi erano altre tre (su un totale di sei) amministrazioni a maggioranza Pd (o di area di centrosinistra) quali Atripalda, Montoro e Mercogliano. Ebbene, in questa fascia, 54 – tra consiglieri comunali e sindaci – hanno votato per il neo presidente Gambacorta (riferimento per Forza Italia e Nuovo Centro Destra); 40 invece per il candidato del Pd e sindaco di Avellino Paolo Foti. Chiara, a questo punto, la bocciatura per un amministratore (Foti), già duramente contestato all’interno della sua stessa amministrazione (Avellino) e che di certo e incondizionatamente non gode di tutti i favori all’interno della segreteria del suo partito (il Pd).

Ma quello che interessa più da vicino Solofra è il dato relativo all’apprezzamento dei candidati al Consiglio. La nostra area di riferimento (montorese-solofrano) presentava ai nastri di partenza ben tre aspiranti al consiglio: Guglielmo Lepre (Montoro, area Pd), Girolamo Giaquinto (Montoro, area Forza Italia) e la ‘solofrana’ Agata Tarantino (inserita nella lista del Pd). Il risultato finale? Su una platea di possibili 34 votanti (17 a Montoro e 17 a Solofra), 11 voti sono andati a Giaquinto, 7 a Lepre e 2 a Tarantino. A passare in Consiglio (facendo il calcolo ponderato su tutte le 5 fasce territoriali) sarà perciò Girolamo Giaquinto.

I soli due voti assegnati alla Tarantino devono ancora di più far riflettere sulla tenuta della maggioranza a Solofra. Per tanti motivi. Perché (come ho già scritto) il sindaco Vignola (che avrebbe rinunciato sagacemente alla candidatura ‘suggerendo’ l’assessore di Palazzo Orsini) e la sua maggioranza l’hanno lasciata in solitaria nella gabbia dei leoni; perché il sindaco Vignola è anche responsabile Enti Locali (quindi Provincia) di un Pd che è uscito con le ossa rotte da questa elezione; perché, a questo punto e visti gli scarsi risultati sinora conseguiti, la nomina del sindaco Vignola nel CdA dell'Asi di Avellino suonerebbe come l'ennesima presa in giro per Solofra e per quanti si riconoscono nel Pd; perché il sindaco Vignola, alla luce dei risultati delle provinciali e dei mal di pancia interni alla propria maggioranza, farebbe bene a fare un passo indietro. Il tutto per il bene del paese.

mercoledì 8 ottobre 2014

Se non avete voglia e tempo di dedicarvi a Solofra dimettetevi


SOLOFRA – Morte della democrazia, svuotamento delle Istituzioni e attentato al ruolo e alla libertà di espressione del Consiglio. Quanto andato in scena ieri al Comune di Solofra non deve e non può passare in cavalleria ma stigmatizzato da tutti (opposizione, associazioni, semplici cittadini). Diciamolo chiaramente e una volta per tutte: il paese è governato con supponenza e arroganza. Solofra merita di più: è questo il tempo di mettere al bando i personalismi e di farsi carico in prima persona del futuro del paese.

Il Consiglio comunale di Solofra, che si sarebbe dovuto tenere ieri 7 ottobre in seduta aperta per trattare – tra i vari – gli argomenti acqua e alluvione, è saltato a causa dell’assenza della maggioranza (era presente tutta l’opposizione). Al sindaco Vignola – che comunque ha presenziato all’avvio dei lavori consiliari – non è rimasto altro che – dichiarata non valida la seduta – ‘scappare’ a capo chino, quasi adirato, ahimè tra l’indifferenza dei pochi presenti al Palazzo comunale.

Davvero sarebbe potuto essere un bel confronto politico e invece è emerso quello che qualcuno di noi sa già da tempo, ossia che la maggioranza è sempre più sgretolata (si veda anche il ‘caso D’Onofrio’). Singolare poi che proprio sulla questione ambientale (acqua e alluvione) non si riesca mai a dare una risposta ai cittadini. Pessimi segnali.
I cittadini sono lasciati soli e ogni qual volta che c’è da prendere delle decisioni politicamente serie o di confrontarsi, puntualmente l’amministrazione comunale non è presente. Va ribadito come nessuna azione politica per il lavoro, la salute, l’ambiente, le famiglie in difficoltà sia in atto. Nemmeno considerati i giovani. Solo un continuo accumularsi di assenze e ritardi ingiustificati sulle questioni ambientali, difesa della salute e sviluppo strategico, oramai considerati da tutti le priorità tra le priorità.

Far saltare l’assise è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei solofrani. Riguardo alla questione politica, nessun medico ha mai ordinato agli attuali amministratori di governare la nostra città che attende la soluzione di numerosi problemi, provvedimenti urgenti che non possono essere ulteriormente procrastinati. Se qualcuno non ha a cuore l'interesse della città, dovrebbe dimettersi a lasciare spazio ad altri.

Le dichiarazioni di Vignola e Pisano

SOLOFRA - Riviviamo insieme i fatti e le circostanze che hanno portato ieri 7 ottobre alle dimissioni di Gabriele Pisano da presidente del Consiglio di Solofra e al non svolgimento dell'assise civica.

Di seguito le dichiarazioni del sindaco Michele Vignola sul caso 'acqua'.


Di seguito le dichiarazioni del sindaco Michele Vignola sul caso Pisano.


Di seguito la replica di Gabriele Pisano.




giovedì 2 ottobre 2014

Emergenza acqua a Solofra: l'oblio dell'inquinante


SOLOFRA – Sono passati più di due mesi dalla conferenza di servizi convocata a luglio dall’Ato Calore Irpino per l’approvazione del ‘Piano di messa in sicurezza di emergenza’, strumento che gli Enti preposti hanno appuntato in ordine al contenimento della contaminazione da tetracloroetilene nella falda profonda dell’area che sottende i Comuni di Solofra e Montoro. Ebbene, da quel giorno sono passati ormai più di due mesi e, in tutta sincerità, nulla si è saputo degli eventuali progressi, o di contro delle battute d’arresto, che il processo ha subito nel dibattito interistituzionale (ma qualcuno sa se mai se ne è parlato?).

Come se l’inquinante della falda fosse di colpo sparito e le problematiche di approvvigionamento idrico a Solofra del tutto risolte.
Sappiano - in verità - che così non è. La Regione Campania da una parte fa ‘melina’ perché vorrebbe perseguire la via della caratterizzazione e bonifica, così come previsto nelle norme del Testo unico sull’Ambiente; dall’altro, invece, assistiamo all’immobilismo delle Istituzioni locali, cui ormai non vale più la scusa dell’impotenza degli Enti locali.

Si ricorderà come, proprio nel corso della conferenza di servizi di luglio, fu sottolineato che la fonte inquinante della falda idrica profonda sotto i Comuni di Montoro e Solofra, interessata dagli ormai noti eventi di cronaca di inizio anno, risultava e risulta ancora attiva e - potenzialmente – rischia ad oggi di migrare a valle.

L’ing. Oreste Montano, esperto infrastrutture e consulente tecnico per Aato1 Calore Irpino, forse per la prima volta in via ufficiale fece riferimento alla necessità di interessare le istituzioni competenti sul rischio che la popolazione abbia già potuto subire danni dall’inquinamento dell’acqua potabile, quindi auspicando l’avvio di uno screening medico sulla popolazione residente nei due Comuni interessati dalla problematica.

A ciò, si aggiungano le ormai innumerevoli segnalazioni di sospensione della fornitura idrica a Solofra, sospensioni peraltro effettuate senza mai dare comunicazione alla cittadinanza, elemento, questo, che oltre ad essere fonte di ben comprensibili ed immaginabili disagi legati al soddisfacimento di bisogni primari, comporta danni ad elettrodomestici in funzione all'atto della sospensione dell'erogazione idrica. Quanto detto non è accaduto per un fortuito caso nel mese di settembre, in quanto lo stesso Prefetto di Avellino Carlo Sessa, ovvero il rappresentante del Ministero dell’Interno in Irpinia, già mesi addietro aveva allertato il Comune di Solofra su possibili disagi alla popolazione derivanti da problematiche connesse alla rete idrica locale.

E’ del tutto evidente che l'attuale amministrazione comunale e l'azienda che gestisce l'erogazione di acqua pubblica, non hanno tenuto e non tengono conto non solo dei disagi, ma anche dei danni materiali che posso scaturire da una gestione di un servizio pubblico di estrema importanza in modalità spesso discutibili.

lunedì 29 settembre 2014

Sensi unici e dissidi in maggioranza, non reggono le 'scuse' di Vignola


SOLOFRA – Diciamocelo con franchezza: le motivazioni addotte dal sindaco Michele Vignola sul ritorno al vecchio piano urbano del traffico non reggono. Anzi, sarebbe il caso di dire, fanno acqua da tutte le parti.
Lungi da me criticare tale decisione, sia chiaro. Ho avuto modo di riferirlo ‘de visu’ anche al sindaco subito dopo la conferenza stampa convocata in pompa magna sabato mattina a Palazzo Orsini: così come è stato fatto solo poche settimane prima ad Ariano Irpino dal sindaco Gambacorta, anche a Solofra la sperimentazione dei nuovi sensi unici di marcia non ha reso come nelle aspettative, ragion per cui si è resa necessaria una revisione di tale piano. Il problema, semmai, risiede nelle ragioni che hanno spinto all’applicazione dei nuovi sensi di marcia e, di conseguenza, alla folgorazione sulla via di Damasco del prossimo 12 ottobre.

DUE PESI E DUE MISURE - Nel corso della già citata conferenza stampa, infatti, il sindaco Vignola ha tenuto a precisare che la ‘sua’ è una amministrazione sensibile alle istanze della cittadinanza, quando queste hanno vera rilevanza sul territorio e non si limitano ad essere la voce di pochi sparuti ‘critici’. Ebbene, il riferimento era chiaramente rivolto a quanti (più di 1100 sottoscrittori della petizione popolare) in questi mesi stanno ‘combattendo’ contro il progetto del parcheggio interrato in piazza Marello. Dunque, questi non hanno meritato cotanta ‘sensibilità’ da parte di questa amministrazione comunale che più e più volte – paradossalmente – ha destinato al mega progetto di piazza Marello il proscenio di piazza Umberto I, luogo di presentazione al pubblico del progetto urbanistico. Pochi critici, dunque, ma un’intera piazza da destinare alla divulgazione dell’opera.
Al contrario, invece, il nuovo piano viabilità – sempre secondo Vignola – sarebbe stato fatto oggetto delle critiche di migliaia di solofrani ma, di fatto, non ha mai meritato l’attenzione di uno spazio o di un convegno dove potesse essere presentato e spiegato al pubblico. Due pesi e due misure che sinceramente non hanno ne capo ne coda.

Non reggono neanche le motivazioni secondo cui le attività e i lavori per l'attuazione del nuovo piano viabilità sarebbero stati fatti "... quasi a costo zero". Fiducioso, in questo senso, attendiamo che il sindaco tenga fede all'ennesima promessa, ovvero al fatto che il rifacimento della segnaletica orizzontale verrà effettuato ex novo per ben due volte all'anno.

IL GIALLO DEL PARERE DEI VIGILI URBANI - Premesso che non s'è mai vista una ordinanza che modifichi, in parte o completamente, la viabilità urbana di un paese senza la firma o l'assenso del responsabile della polizia municipale (che è dirigente comunale), appare almeno strano il fatto secondo cui mentre il sindaco apponeva in Giunta la firma sul nuovo dispositivo che regola il traffico veicolare, ebbene proprio in quell'istante sarebbe arrivato il 'papello' dell' "... alto graduato" dei caschi bianchi di Solofra che criticava tale operazione.

MAGGIORANZA COMPATTA? - Di più. Il fatto che Vignola abbia voluto al suo fianco, nel corso della conferenza stampa di sabato, tutti gli uomini e le donne della ‘sua’ maggioranza sta a significare non già la coesione e la compattezza di un gruppo che ha già perso nel peggiore dei modi due preziose pedine (Gerardo De Stefano e Gabriele Pisano) ma l’esatto contrario. I mal di pancia all’interno della maggioranza si fanno sentire eccome e soltanto un ponderato rimpasto di metà mandato (tra qualche mese) potrà plasticamente darci atto di questo.
I grattacapi per Vignola non mancano anche in questo senso, perché nel maggio del 2012 sono state firmate delle cambiali (politiche, s’intende) cui il sindaco non potrà esimersi dal non onorare, pena la stabilità del suo Governo cittadino.

E come leggere la sua mancata candidatura al Consiglio provinciale (lui che è responsabile degli Enti locali del Pd irpino)? Ha avuto paura della concorrenza montorese o, semplicemente, è stato lungimirante e, dunque, conscio di non potercela fare? Intanto, è stata spedita nella gabbia dei leoni la Tarantino che – in quota Pd (eh già, è inserita nella lista Pd) – parteciperà alle nuove provinciali del prossimo 9 ottobre, consapevole – a mio modo di vedere – che dagli occupanti del Consiglio comunale di Palazzo Orsini avrà ben pochi piaceri.

Concludo con un inciso: auspichiamo – e non solo chi vi scrive – che la maturità dimostrata dal sindaco in occasione dei sensi unici, possa essere messa in pratica anche per il parcheggio e per la questione acqua.

giovedì 18 settembre 2014

Sviluppo strategico, questo sconosciuto (a Solofra)


SOLOFRA – Ho seguito ieri con molta attenzione la firma del protocollo d’intesa che alcuni Comuni delle province di Avellino e Salerno hanno sottoscritto con l’Università degli Studi di Salerno. Si tratta della costituzione di un Tavolo tecnico permanente teso ad analizzare i problemi di mobilità da e per l’Università di Fisciano e l’Azienda Ospedaliera Universitaria, al fine di proporre e coordinare soluzioni in ambito di mobilità e infrastrutture.
Il gruppo di lavoro, come dicevo, è formato, oltre che dalla stessa Università, da 13 Enti Comune: dai capoluoghi di provincia Salerno e Avellino fino a Baronissi, Mercato San Severino e Montoro, dalla Piana del Sele, da Battipaglia, Bellizzi, Eboli fino ad arrivare a Castel San Giorgio e Cava de’ Tirreni.

Queste amministrazioni sono interessate a garantire agli studenti e agli utenti provenienti dai rispettivi bacini territoriali servizi di mobilità efficienti ed efficaci utili raggiungere i centri di servizio dell’Università degli Studi di Salerno; sono interessati a condividere dati relativi alla domanda di mobilità generata dagli studenti dell’Università provenienti dai bacini territoriali di proprio interesse; sono interessati a valutare e proporre sia singolarmente sia in modo coordinato soluzioni e tecnologie innovative di mobilità che potenzino i collegamenti tra l’Università e i rispettivi territori comunali.

Al di là dei buoni propositi del protocollo, delle pacche sulle spalle tra i vari sindaci invitati, al di là della pessima qualità del caffè bevuto nella Sala del Rettorato, non ho potuto non notare l’assenza del Comune di Solofra al suddetto gruppo di lavoro. Per una semplice ragione: da soli non si va da nessuna parte, occorre che gli Enti facciano rete, in tutti i settori amministrativi.

Per inciso, riporto un passaggio del discorso che ha tenuto il Rettore dell’Ateneo Aurelio Tommasetti:
“Il nostro Ateneo è oggi è il primo ateneo del sud ma è anche tra le prime dieci università italiane – inclusi i politecnici – per capacità di attrazione di fondi, la maggior parte dei quali sono legati a progetti che coinvolgono le aziende e gli Enti del nostro territorio”.

Aziende ed Enti, appunto.
Quale ghiotta opportunità quella offerta dall’Ateneo di Salerno! Perché non coinvolgere pure il Comune di Solofra, 12mila abitanti (più di Roccapiemonte, tanti quanti Castel San Giorgio e Bellizzi), sede del Distretto industriale tra i più importanti del Mezzogiorno? Non dovevamo noi guardare all’asse di sviluppo della Valle dell’Irno e a Salerno?

E invece, miei cari, non è così. Dalle parti di piazza San Michele si guarda sempre con maggiore forza e testardaggine ai fatti di Avellino, a una provincia che ormai ha completamente abbandonato le sue aree ‘periferiche’. L’ha subito capito il neo eletto sindaco di Montoro Mario Bianchino: lo sviluppo di un grande Comune di 20mila abitanti della zona interna della Regione non può non passare per l’interazione con le grandi realtà della fascia costiera. Altrimenti sarebbe la morte. Bianchino l’ha capito ed è salito subito in groppa al cavallo più veloce.

Cos’è che non va a Solofra? E' mancato il formale invito? L'amministrazione comunale di Solofra ha le idee poco chiare rispetto a quelle che sono le tematiche di sviluppo strategico di una realtà importante come è quella di Solofra, ha le idee poco chiare rispetto alle vere priorità del paese (vedasi le questioni acqua/parcheggio interrato/fondi EU/Puc e Cambi d'Uso in Area Asi).
Spero di essere prontamente smentito. Lo spero ma non ci credo.

lunedì 18 agosto 2014

Sono passati 6 mesi e quell’amianto è ancora là

 
SOLOFRA – Il 6 marzo scorso i soci del locale circolo di Legambiente di Solofra, riprendendo diverse segnalazioni giunte nei mesi precedenti dai residenti del posto, denunciavano la presenza di lastre di eternit avvolte in teloni di plastica ormai divelti in una traversa di via Casapapa, a poche centinaia di metri dall’asilo.

Ebbene, sono passati 6 mesi e quell’amianto è ancora là. La consigliera delegata all’ambiente ci disse (il 6 marzo, ndr) che il Comune era già intervenuto per mettere in sicurezza le lastre di eternit abbandonate, indicendo la gara per lo smaltimento. Sono passati quasi sei mesi ma nulla è cambiato e quei rifiuti pericolosi stazionano ancora liberi in quel posto, alla mercè dei passanti, senza contare che tra qualche settimana riprenderanno le lezioni della vicina scuola materna.

Quelle buste contenenti l'amianto, a detta dei residenti del posto, giacevano in quell'area dall'estate precedente, ovvero da quando si decise di interdire al traffico veicolare quella strada trasformandola di fatto in una discarica a cielo aperto nel pieno centro di Solofra.

Quell’amianto dismesso da chissà quale ignoto e abbandonato in maniera becera a ridosso di quella strada transitata quotidianamente da centinaia di persone, residenti e non, è ancora lì. La domanda nasce spontanea: quando, finalmente, qualcuno andrà a rimuoverlo?

Tempi del genere sono inaccettabili. Di chi la colpa? Della burocrazia? Certo, ma anche della scarsa efficienza degli Enti locali, poco veloci dinnanzi a disastri ecologici del genere. Nel frattempo, tempi della burocrazia permettendo, i poveri residenti, loro malgrado, dovranno tenersi lo scempio sotto casa. Aspettando che qualcuno, comodamente seduto sulla sua comoda poltroncina statale, dia finalmente il suo ‘via libera’ alla rimozione.

giovedì 7 agosto 2014

La "puzza" dei soldi, della fatica, del lavoro e della salute


E’ a puzz re’ sord!”. Diciamoci la verità: chi, tra noi solofrani, non ha mai replicato in questo modo agli amici dei paesi vicini che si lamentavano degli effluvi maleodoranti quando si passava sul raccordo all’altezza del depuratore? Rispondevamo così, tutti-indistintamente, anche magari chi tra noi la cui famiglia non aveva mai avuto a che fare col mondo della concia.
Io amavo aggiungere qualche postilla, se così possiamo definirla, all’ormai classico “… è a puzz re’ sord!”.

Per me quell’olezzo, a volte nauseabondo, che ti entrava in maniera violenta nel naso non era semplicemente il risultato dell’attività lavorativa del Distretto della Concia solofrana, di una economia in movimento, di un territorio del Sud che ‘produceva’. Era la ‘puzza’ di mio padre che si svegliava quando era ancora buio per andare a lavoro, era la ‘puzza’ dei miei nonni che con enormi sacrifici si recavano in quei posti a volte bui e infernali, aprivano bottega e così portavano ogni giorno il pane a casa, mai facendo mancare nulla ai propri cari.
Era fatica, sacrificio, stress. Ma era lavoro prima di ogni cosa e il lavoro, si sa, nobilita l’uomo, gli permette di esprimersi, di mettersi in relazione con gli altri, di contribuire al funzionamento e al miglioramento di ogni cosa che lo circonda.

Detto questo, abbiamo forse tenuto in secondo piano, tutti-indistintamente e per troppo tempo, le problematiche connesse all’impatto sull’ecosistema urbano delle attività delle grandi industrie insediate nel nostro territorio, mentre – parallelamente – andavano aumentando nel contesto cittadino eventi che avrebbero meritato la massima attenzione per suscitare approfondite riflessioni negli strati più ampi della popolazione.

E’ così che oggi emerge in maniera del tutto chiara che a causa della forte antropizzazione che ha subito il territorio dal post terremoto ad oggi, la falda acquifera sottostante l’area tra Solofra e il montorese risulta inquinata.

Le recenti dichiarazioni rilasciate dall’ing. Oreste Montano, esperto infrastrutture e consulente tecnico per Aato Calore Irpino, e depositate in sede di conferenza di servizi tenutasi il giorno 30 luglio 2014 alla Casa della Cultura V. Hugo di Avellino sull’inquinamento della falda idrica profonda nel Comune di Montoro e nel Comune di Solofra, parlano chiaro: occorre agire in fretta per contrastare l’espandersi dell’inquinante a valle della falda ma, soprattutto, occorre “… valutare la necessità di interessare le istituzioni competenti su rischio che la popolazione abbia già potuto subire danni dall’inquinamento dell’acqua potabile, come visto datato negli anni (prima del 2007, ndr), e pertanto sollecitare le stesse istituzioni di dare corso ad una indagine epidemiologica sulla popolazione per l’alta incidenza di malattie gravi connesse all’inquinamento”.

Nulla di nuovo, la questione era nota ai più. Ovviamente non stiamo parlando di un nuovo caso ‘Ilva’ né di una nuova ‘Isochimica’ (anche perché non disponiamo di dati a sufficienza per poter rilevare l’entità e la gravità di tale inquinamento). Ma nel caso-caos di Solofra non v’è contraddizione più stridente fra la legittima domanda di lavoro/occupazione di chi ha interesse alla prosperità delle fabbriche, di chi chiede maggiore attenzione per l’impatto sull’ecosistema e di chi già da tempo sottolinea giustamente come le questioni dell’impatto ambientale delle concerie sta già trovando soluzione grazie agli investimenti sinora realizzati dagli imprenditori (sempre totalmente autofinanziati).

Allora è auspicabile in questo senso - raccogliendo le legittime sollecitazioni della popolazione e dell’ambientalismo locale ad un drastico contenimento dell’impatto sull’ecosistema delle fabbriche - proseguire sulla strada degli interventi tecnologici volti a migliorare sistematicamente l’ecosostenibilità del Distretto conciario o, come per l’emergenza acqua di cui sopra, spingere per un piano di messa in sicurezza di emergenza. Ma è altresì auspicabile, evitando veri e propri salti nel buio, che l’amministrazione comunale e gli Enti a tutti i livelli si assumano le proprie responsabilità per portare a compimento un piano di caratterizzazione e bonifica che sia risolutivo dell’intera emergenza, così come previsto dal Testo Unico sull'Ambiente. E’ in gioco il futuro del Distretto. Di più, è in gioco la salute dei nostri figli.

@antopirolo

martedì 5 agosto 2014

Il vero senso della rotatoria


Non ero neanche nato nel 1978 quando Jorge dos Santos Filho, meglio conosciuto come Juary, in occasione del derby San Paolo-Santos, dopo aver segnato la prima rete si lanciò in direzione della bandierina del corner facendoci tre giri intorno con un braccio alzato al cielo. Quel giorno girò tre bandierine su quattro entrando nel cuore della gente e nella storia del calcio internazionale. In Italia, ad Avellino (e poi anche all'Inter), arrivò nei primi anni 80’ e fu subito amore. La 'danza della bandierina' di Juary era un atto d'amore nei confronti del calcio: fare 'gol', correre a perdifiato fino ai limiti del campo ed esultare 'driblando' anche la bandierina era la dimostrazione dell'affetto da parte dell'uomo verso il pubblico che lo acclamava. Era un atto d'amore prima di tutto.

Paralleli (irriguardosi) e metafore ci riportano ai giorni nostri con l'istituzione dei nuovi sensi di marcia a Solofra e con l'installazione della rotatoria lungo la Provinciale che collega la nostra città e Montoro a Serino e quindi al capoluogo irpino. Un opera d'arte degna del miglior Maurizio Cattelan, irriverente quanto basta, tanto da scatenare una ridda di voci e critiche da più parti della popolazione. Ma va dato atto a questa amministrazione il fatto di aver riacceso tra i solofrani lo spirito critico che è il sale della democrazia.
Democrazia, appunto. Perché il refrain corrente dal 2012 ad oggi è sempre lo stesso: "Perché tutte queste critiche non si muovevano mai all'amministrazione precedente?".
Sappiano lorsignori, che le discussioni e le critiche (la cui accezione non deve essere per forza negativa) rappresentano la cifra del vero dibattito democratico e per tali non possono essere sottaciute né denigrate. L'amministrazione del fare, l'amministrazione che avrebbe dovuto trasformare Palazzo Orsini in una casa di vetro questo lo dovrebbe sapere e farne tesoro.

Per me il vero senso della 'rotatoria' risiede proprio in questa riflessione. Il confronto con la gente è tutto, le maniere e i modi con cui questo confronto dovrebbe esplicarsi rappresentano il 'quid' in più che fa dell'amministratore-politico un amministratore-uomo (saggio possibilmente). Il consenso e i numeri del consenso decretano il vincitore della tenzone elettorale, tuttavia ne condizionano anche il suo percorso amministrativo. Non si può non tenere conto di tutto ciò. Anche perché, in un futuro non tanto lontano, potrebbero essere altri a gioire con un largo sorriso sulle labbra ed una grande emozione nel cuore. E di quella rotatoria resterà soltanto uno sbiadito ricordo. Come per la bandiera arancione sotto la curva del Cicero Pompeu de Toledo intorno alla quale il mitico Juary compiva la sua danza. (@antopirolo)

martedì 10 giugno 2014

Come si smacchiò il giaguaro

Come diceva Ennio Flaiano, gli italiani sono maestri nel correre in soccorso del vincitore o, più banalmente, a salire sul ‘carro del vincitore’. Nel PD la gara a posizionarsi al fianco di questo o quel leader, sia esso segretario di partito che sindaco, è cosa ormai ben nota, a livello nazionale ma anche e soprattutto locale.

Qualcosa a riguardo ce l'ha insegnato il PD irpino che ad ottobre scorso è stato chiamato ad eleggere il nuovo coordinatore provinciale (De Blasio, ndr) che miracolosamente si è ritrovato al suo fianco sindaci ed amministratori, presidenti di consorzi ed enti, consiglieri regionali, franceschiniani e neo renziani, perfino ex bersaniani della prima e dell'ultima ora. Tra questi anche il sindaco di Solofra (che a seconda delle Primarie nazionali diventa bersaniano e poi renziano), premiato per quella scelta con la nomina a responsabile Enti Locali del partito provinciale.

Come non poteva, dunque, prestare il fianco alla campagna elettorale di Carratù a Montoro (che oltre ad essere collega di fascia tricolore, è anche presidente di un Ente guidato dal PD), addirittura presenziando al comizio finale di piazza pre-ballottaggio. Non poteva esimersi dal farlo, visto il ruolo che ricopre nel partito. Perciò, lungi da me biasimarlo. Salvo poi, peraltro scopiazzando per tre quarti da una intervista fatta una settimana prima del voto (ebbene si, il dono della veggenza è per pochi...), rilasciare una nota stampa a vittoria di Bianchino avvenuta, affermando che "... non ci può essere più spazio per logiche di parte", un po' come già ebbe a dire dopo le amministrative del 2012 a Solofra. Ma anche in quel caso, tutti sappiamo come è andata a finire.

 D'altra parte, il PD provinciale e il caso Montoro hanno giá fatto scuola: al primo turno appoggio incondizionato all'uomo di partito, al secondo turno - pilatescamente - a chi vince. Per il bene del partito e (meno) della collettività. Anche perché dopo l'estate comincerà la campagna elettorale per le regionali e occorrerà, fino all'ultimo momento utile, restare "... vergin di servo encomio".

mercoledì 4 giugno 2014

Liscio, gassato o Vignola?

 
SOLOFRA – Habemus differenziata. Un allegro brindisi e un album fotografico virtuale a corollario dell’impresa hanno salutato l’avvio del porta a porta anche nella nostra città.
“PER CHI NON VOLEVA CREDERCI.....3 GIUGNO 2014........ ORE 23,50 INGRESSO DELLA CITTA' DIFFERENZIAMO E PARTITO IL PORTA A PORTA” è stato il post lasciato sulla ‘pagina ufficiale’ Facebook con cui – immaginiamo l’Amministrazione comunale – è stato battezzato il nuovo servizio di raccolta rifiuti a Solofra. Ma chi è che non voleva crederci? L’isola ecologica è un progetto che trae le sue origini tre anni fa; è sopravvissuto a due/tre assessorati e a due diverse amministrazioni ed oggi è stato portato a compimento. A ragion veduta, c’era e c’è più d’una persona che in quel progetto ha creduto.
 
Il sindaco Vignola bene ha fatto a brindare e – soprattutto – a metterci la faccia rispetto ad una iniziativa che rivoluzionerà un territorio ed una cittadinanza, da sempre poco avvezza alle trasformazioni e ai mutamenti destinati (in teoria) a portare benefici alla comunità. La politica del fare riformismo al fine di appendersi una medaglia al petto dei vincitori, al fine di creare consenso popolare, a prescindere del risultato, in termini di benessere che possa derivarne alla comunità, rappresenta - in epoca di malcontenti e sopratutto di malcostume - un facile volano per attrarre consensi popolari. Ed è per questo motivo che, come auspico, il sindaco possa metterci la faccia - oggi come domani - assumendosi le responsabilità in prima persona, che si parli di differenziata, di acqua, di isola ecologica o di parcheggio interrato.
 
Ora mi auguro che a Solofra davvero si volti pagina, non solo sul tema della gestione del ‘settore ambiente’ ma soprattutto su un ciclo moderno e innovativo della gestione dei rifiuti a Solofra. Noi cittadini, pur (la maggior parte) non avendo alcuna competenza in questo delicato settore faremo ovviamente il nostro dovere, con impegno e superando le difficoltà iniziali. Continuo a credere che anche a Solofra è tempo di voltare pagina, innanzitutto sul ciclo della gestione dei rifiuti, per rendere il sistema totalmente efficiente. Quindi il tema non è solo l’isola ecologica ma recuperare il ritardo (leggasi “%RD”) e rivoluzionare il ciclo dei rifiuti come hanno fatto tanti comuni della Provincia.

martedì 27 maggio 2014

L'UdC e quei conti che non tornano

 
Analizzare il voto locale, seppur in occasione di una tornata elettorale di respiro nazionale come quella delle Europee, è sempre compito assai difficile e controverso, talvolta anche curioso. A Solofra - ricalcando quella che è stata la tendenza a livello generale da Nord a Sud - l’unica formazione a chiudere col segno ‘+’ è stata quella del premier Renzi che all’ombra di Palazzo Orsini ha raccolto circa 400 preferenze in più rispetto all’ultima tornata delle Politiche del 2013 (quindi solo un anno fa). Gli altri partiti hanno tutti registrato una flessione, chi più (vedi gli ‘azzurri’ di Forza Italia), chi meno.
L’unico dato certo ed imprescindibile è che rispetto alle Politiche dello scorso febbraio, circa 2mila solofrani in meno si sono recati alle urne. Duemila preferenze in meno che sono venute a mancare alle varie formazioni in campo: M5S (-245 rispetto al 2013), FI (-1250), SeL (-175) e l’asse UdC-Scelta Civica (-600 circa, alleati alle Politiche lo scorso anno).
Rispetto a questi circa duemila elettori che sono venuti meno, quanti invece hanno migrato la loro preferenza verso altri lidi? Il dato tra entrate e uscite è presto fatto: il ‘plus’ di 400 realizzato nel Pd trova la sua primogenitura nel ‘flop’ dei centristi.
Esiste, dunque, una questione UdC a Solofra? Come è noto, gli elettori di Forza Italia, M5S e SeL difficilmente potrebbero pensare di votare i ‘democratici’ che dalle Europee del 2009 ad oggi (passando per le provinciali ’09, Regionali ’10) hanno sempre raccolto una media di 1400 consensi. Alle Politiche di febbraio, però, gli elettori solofrani che si sono riconosciuti nell’area Pd (quindi anche Centro Democratico ed altre formazioni, ad esempio) hanno raccolto 1750 voti circa.
 
Il partito del neo eletto sindaco di Nusco Ciriaco De Mita a Solofra può vantare la presenza di un vice sindaco, di un assessore e di un consigliere in maggioranza (che per l’appunto è formata dall’asse Pd-UdC): in tre, alle Comunali del 2012, raccolsero più di 500 voti. Mica roba da poco! Ma erano comunali ed è vero, le comunali hanno una storia a sé, anche se quei 500 voti circa ebbero tutto il loro peso quando a novembre 2012 il sindaco Vignola fu 'costretto' a rivedere la sua Giunta (a pochi mesi dalla proclamazione...) modificandola a immagine e somiglianza dei ‘centristi’.
Scendiamo ancor più nel dettaglio. Lo scorso anno, alle Politiche, alcuni tesserati dell’UdC vollero ‘misurarsi’ al loro interno, votando (alla Camera) chi il partito ufficiale (l’UdC appunto) e chi Scelta Civica (alleato dell’UdC al Senato): finì 557 a 312 per Scelta Civica e per il suo candidato (l’on. Angelo D’Agostino, non Giuseppe De Mita), alleato e ‘amico’ del Pd avellinese cui l'amministrazione comunale di Solofra guarda da sempre con favore. Al Senato, magicamente, il voto si ricompattò (ma era lista unica tra UdC e Scelta Civica).
 
Ripeto, esiste dunque una questione UdC a Solofra? In conclusione, facendo un rapido calcolo tra segno ‘+’ e segno ‘-‘, rispetto alle Politiche 2013, all’UdC mancano circa 4/500 voti. Con Scelta Civica ridotta ai minimi termini (ha raccolto solo 88 voti), il Pd ha avuto circa 400 preferenze in più rispetto allo scorso anno. Tirate voi le somme.

domenica 20 aprile 2014

IL PROMESSOMETRO: STAMM SEMP ASPETANN...

Tempo di bilanci per il Comune di Solofra a due anni dall'insediamento della nuova Giunta. Per quanti si chiedessero circa i risultati ottenuti dal sindaco nella prima metà del suo mandato, di seguito riporto - a mo' di conto della serva - quanto "promesso" da Michele Vignola in occasione del confronto a 6 (candidati sindaco) al Centro Sociale di Solofra in piena campagna elettorale, più qualche punto contenuto nel programma di governo e per il quale vi sarebbe dovuto essere un'efficace azione in tempi brevi (per decenza morale, ho volutamente tenuto fuori gli argomenti acqua e parcheggio che tratteremo a parte poi). Buona lettura. 

URBANISTICA 

> Modifica del Piano Regolatore Asi 
"... cambio di destinazione d’uso nell’area industriale e frazionamento in più unità amministrative degli opifici presenti". 
RISULTATI: lo scorso febbraio c’è stato il primo via libera al cambio di destinazione d’uso in area Asi, ‘storico’ risultato raggiunto soltanto grazie al lavoro operati dai tecnici dell’associazione TeSI. 

AMBIENTE 

> Rifiuti - Attivazione porta a porta 
"Partiremo subito con la raccolta differenziata, un porta a porta spinto, per educare i nostri concittadini alla tutela dell’ambiente". 
RISULTATI: lavori in corso. L’ultimo annuncio ‘prometteva’ l’apertura dell’isola ecologica entro dicembre 2013.

> Cura verde pubblico 
"Cureremo il verde pubblico e lo attrezzeremo per rendere gli spazi vivibili, lo faremo come amministrazione senza delegare a privati, terzi o esterni". 
RISULTATI: la manutenzione del verde è stata affidata alla cooperativa del mandamento baianese Sear di Rubinaccio. Mi risulta che il contratto è stato sciolto e che l’amministrazione ha approntato un nuovo bando gara ‘davvero particolare’. 
In compenso, però, sono stati spesi circa 16mila euro per l'acquisto di decine e decine di nuovi avveniristici cestini per la monnezza, piazzati qua e là in giro per le vie principali del paese. Sempre in attesa che parta la raccolta differenziata.

AMMINISTRAZIONE 

 > Accorpamento municipalizzate (Irno e Global Service, Codiso) 
RISULTATI: Prevista una ipotesi di costituzione Ati tra Codiso e Irno. Scioglimento Global Service (anche in questo caso, è da sottolineare la polemica che si è scatenata intorno alle dimissioni di Chicco De Stefano, nominato presidente di una società che sarebbe dovuta andare il liquidazione). 

 > Realizzazione ufficio interno per la gestione e la riscossione dei tributi 
RISULTATI: lavori in corso

 > Organizzazione ufficio legale interno. 
RISULTATI: affidato l’incarico alla dott.ssa Carmen Pedicino, già capo dei legali in Provincia con le Giunte ‘Ds’ di De Simone e Maselli. 

 > Bilancio, predisposizione del P.E.G. (Piano esecutivo di gestione, documento in cui si riportano gli obiettivi di gestione e gli strumenti e dotazioni organiche utilizzate per la realizzazione degli obiettivi). 
RISULTATI: lavori in corso 

SPORT E CULTURA 

 > Adeguamento e completamento delle strutture sportive (Adeguamento funzionale Campo Sportivo A. Gallucci, Completamento Campo Sportivo Celentane, Completamento adeguamento attrezzature sportive S.Andrea, Adeguamento funzionale Palasport, Eventuale ripristino funzionalità Campo San Michele, Utilizzo del campo sportivo Caprai, Adeguamento funzionale del Centro Sociale, Ripristino del servizio pubblico della Piscina comunale)
RISULTATI: Agibilità al campo sportivo e al Palazzetto. Per il resto, lavori in corso. 

 > Cultura - Creazione polo culturale S. Chiara 
"Sarà completato il progetto della creazione del Polo Culturale nel complesso monumentale di Santa Chiara che diventerà un punto di riferimento per la vita socioculturale della città". 
RISULTATI: al netto dello spostamento dei locali della biblioteca comunale (progetto previsto dalla Giunta Guarino) i lavori sono in corso.

venerdì 18 aprile 2014

La Grande Bellezza

Foto tratte dall'ultimo incontro a Roma del nostro eroe. Che sia stato post o pre meeting al Ministero, sinceramente, poco importa.

giovedì 17 aprile 2014

SIN e acqua: ma non era meglio...?

SOLOFRA – E’ passato esattamente un anno dal mio ultimo post sulla questione dei Siti di Interesse Regionale (ex SIN). Dodici mesi fa ebbi modo di denunciare l’immobilismo dell’amministrazione comunale di Solofra, inchiavardata alla 'mission aziendale' che è quella della sterile propaganda di regime.
Dodici mesi fa il giornale di regime titolava a nove colonne “... via libera a Vignola sui Sin”; oggi siamo al “… ministro” che “… dice sì ai fondi regionali”. La domanda che mi pongo e che ci poniamo è sempre la stessa: dove sono (o dove reperire) i fondi per la bonifica? Cosa è cambiato sui SIN da maggio 2012 ad oggi?
 
Dunque, alla ricerca de 'La Grande Bellezza', dai tavoli a Napoli siamo passati agli aperitivi a Roma. Insomma, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia: il riordino dei SIN e relativi declassamenti (tra cui quello solofrano-montorese) ha affidato di fatto alle competenze locali i relativi processi di bonifica a cui le Regioni dovrebbero far fronte assumendosi oneri tecnici e finanziari pesantissimi. E le Regioni, in tempi di spending review, difficilmente troveranno nei propri bilanci le risorse necessarie per bonificare queste aree.
Ma il Comune di Solofra ha anche portato all’attenzione dei palazzi capitolini un progetto ‘prêt-à-porter’ ossia ‘immediatamente cantierabile’ per il superamento dell’ormai atavica vicenda acqua. Mancano i finanziamenti, ovviamente.
Caro sindaco, non era il caso di richiederli – stavolta sì alla Regione – nell’ambito dell’accelerazione della spesa invece che ‘rischiare’ col progetto del parcheggio interrato di piazza Marello? Ai posteri...

domenica 30 marzo 2014

Il sindaco non lo sa più fare.

Sono trascorsi due anni da quando Michele Vignola è stato eletto a capo dell’amministrazione di Solofra con lo slogan “Solofra è la città che amo", promettendo di rivoluzionare il paese. E, com’era facilmente prevedibile, dopo 24 mesi nulla di significativo è cambiato.
La città è sempre la stessa, con i suoi tanti e variegati problemi, in fondo a tutte le classifiche positive e in cima a quelle negative. Un esempio su tutti: la percentuale di raccolta differenziata certificata dall'Osservatorio regionale che nel 2013 ha toccato il suo punto più basso.

Michele Vignola, però, è furbo. E cerca di spostare l’attenzione dei solofrani dai problemi strutturali e organizzativi alle manifestazioni culturali, ripercorrendo il principio del “panem et circenses“, arricchendolo di presenzialismo, disinformando la gente e tenendola in uno stadio che oscilla fra la delusione e la speranza mentre la cittadina è in lento e continuo declino. Nel frattempo, però, la città è un colabrodo. E i problemi sono ormai così radicati nella coscienza cittadina che ci siamo assuefatti. Turandoci il naso, come nel caso dei rifiuti e dell'isola ecologica.
Lo stesso accadrà per la questione dell'acqua (e qui apriremo a breve un capitolo a parte) e per la cacciata dal cerchio magico del dott. De Stefano, persona corretta e pura che, pur provando a stabilire una discussione democratica, ha dovuto fare i conti con il podestà di Palazzo Orsini.

Eppure, se chiedete a Vignola, quest’amministrazione comunale si sta contraddicendo per il “fare”. Anzi, per il “stiamo tentando di fare, perché chi ci ha preceduto non è stato all’altezza”. Sì, può darsi. Ma sono già passati due anni dalla fine del mandato di Guarino e sarebbe ora di piantarla con il “giustificazionismo”. Anche perché, se proprio vogliamo dirla tutta, Vignola è stato già vicesindaco e amministratore di vecchia data. Quindi, ogni qual volta attacca il passato, dovrebbe prendersela anche con se stesso…