martedì 27 maggio 2014

L'UdC e quei conti che non tornano

 
Analizzare il voto locale, seppur in occasione di una tornata elettorale di respiro nazionale come quella delle Europee, è sempre compito assai difficile e controverso, talvolta anche curioso. A Solofra - ricalcando quella che è stata la tendenza a livello generale da Nord a Sud - l’unica formazione a chiudere col segno ‘+’ è stata quella del premier Renzi che all’ombra di Palazzo Orsini ha raccolto circa 400 preferenze in più rispetto all’ultima tornata delle Politiche del 2013 (quindi solo un anno fa). Gli altri partiti hanno tutti registrato una flessione, chi più (vedi gli ‘azzurri’ di Forza Italia), chi meno.
L’unico dato certo ed imprescindibile è che rispetto alle Politiche dello scorso febbraio, circa 2mila solofrani in meno si sono recati alle urne. Duemila preferenze in meno che sono venute a mancare alle varie formazioni in campo: M5S (-245 rispetto al 2013), FI (-1250), SeL (-175) e l’asse UdC-Scelta Civica (-600 circa, alleati alle Politiche lo scorso anno).
Rispetto a questi circa duemila elettori che sono venuti meno, quanti invece hanno migrato la loro preferenza verso altri lidi? Il dato tra entrate e uscite è presto fatto: il ‘plus’ di 400 realizzato nel Pd trova la sua primogenitura nel ‘flop’ dei centristi.
Esiste, dunque, una questione UdC a Solofra? Come è noto, gli elettori di Forza Italia, M5S e SeL difficilmente potrebbero pensare di votare i ‘democratici’ che dalle Europee del 2009 ad oggi (passando per le provinciali ’09, Regionali ’10) hanno sempre raccolto una media di 1400 consensi. Alle Politiche di febbraio, però, gli elettori solofrani che si sono riconosciuti nell’area Pd (quindi anche Centro Democratico ed altre formazioni, ad esempio) hanno raccolto 1750 voti circa.
 
Il partito del neo eletto sindaco di Nusco Ciriaco De Mita a Solofra può vantare la presenza di un vice sindaco, di un assessore e di un consigliere in maggioranza (che per l’appunto è formata dall’asse Pd-UdC): in tre, alle Comunali del 2012, raccolsero più di 500 voti. Mica roba da poco! Ma erano comunali ed è vero, le comunali hanno una storia a sé, anche se quei 500 voti circa ebbero tutto il loro peso quando a novembre 2012 il sindaco Vignola fu 'costretto' a rivedere la sua Giunta (a pochi mesi dalla proclamazione...) modificandola a immagine e somiglianza dei ‘centristi’.
Scendiamo ancor più nel dettaglio. Lo scorso anno, alle Politiche, alcuni tesserati dell’UdC vollero ‘misurarsi’ al loro interno, votando (alla Camera) chi il partito ufficiale (l’UdC appunto) e chi Scelta Civica (alleato dell’UdC al Senato): finì 557 a 312 per Scelta Civica e per il suo candidato (l’on. Angelo D’Agostino, non Giuseppe De Mita), alleato e ‘amico’ del Pd avellinese cui l'amministrazione comunale di Solofra guarda da sempre con favore. Al Senato, magicamente, il voto si ricompattò (ma era lista unica tra UdC e Scelta Civica).
 
Ripeto, esiste dunque una questione UdC a Solofra? In conclusione, facendo un rapido calcolo tra segno ‘+’ e segno ‘-‘, rispetto alle Politiche 2013, all’UdC mancano circa 4/500 voti. Con Scelta Civica ridotta ai minimi termini (ha raccolto solo 88 voti), il Pd ha avuto circa 400 preferenze in più rispetto allo scorso anno. Tirate voi le somme.