giovedì 7 febbraio 2013

Solofra e la bonifica immaginata

Il regalo di commiato del Governo Monti ai cittadini della Campania è il Decreto che, ai sensi della L.134 approvata in pieno Ferragosto del 2012, declassa ben 18 aree S.I.N. (Siti di Interesse strategico Nazionale) ad alto impatto inquinanti a semplici S.I.R. (Siti di Interesse Regionale) affidando di fatto alle competenze locali i relativi processi di bonifica a cui le Regioni dovrebbero far fronte assumendosi oneri tecnici e finanziari pesantissimi. Tra le 18 aree 'declassate' figurano quelle del bacino idrografico del fiume Sarno e i territori del solofrano e montorese.

Il prezzo più pesante di questa decisione lo pagano il diritto alla salute di tutti i cittadini dei territori interessati - in quanto anche il Bacino idrografico del fiume Sarno risulta essere tra i SIN maggiormente gravati, con studi certificati (OMS, ISS, SENTIERI, Sebiorec, Gruppo di lavoro del Ministero della salute, ed altri finanche stranieri) da patologie croniche e tumorali - e gli imprenditori e i titolari delle porzioni di territorio oggi classificati come S.I.R, il cui obbligo di bonifica esce dalle competenze del Governo centrale e viene affidata alla Regione Campania che, in tempi di spending review, è difficile immaginare trovi nei propri bilanci le risorse necessarie per bonificare queste aree, riuscendo a stento a provvedere al proprio ordinario.

Ancora una volta le Istituzioni a cui è delegato il compito di tutelare la vita e la salute delle persone, sulla governance ambientale troppo spesso affidata a decreti emergenziali o quanto meno approssimati, se non a leggi speciali, a commissariati straordinari e quant'altro, mostrano evidente disinteresse verso procedure di legge maggiormente efficaci, come quelle che facevano riferimento ai SIN e che risultano assicurare una più stringente ed efficace tutela per i territori interessati e che, l'attuale Decreto ministeriale, mina nella sua realizzazione.

In questo quadro, perchè l'amministrazione comunale di Solofra non si è impegnata a respingere con decisione il Decreto del Ministro dell'Ambiente per rimettere al centro dell'interesse politico l'urgenza della tutela del territorio che, in tema di bonifiche, non può che richiamarsi ad una responsabilità nazionale? Perchè, nonostante si andasse a sbandierare ai quattro venti dalla scorsa estate circa rinnovate partnership con sottosegretari e dirigenti del Ministero dell'Ambiente, il Comune di Solofra ha accettato supinamente questa linea, "costringendo" di fatto le cosiddette 'imprese inquinanti' e i proprietari delle aree ricadenti nei SIR a Solofra a sobbarcarsi i costi delle verifiche tecniche (es. carotaggi e aerofotogrammetrie) e - ovviamente - i costi della 'decontaminazione'?

In cosa si è tradotto plasticamente "... l’impegno del Senatore De Luca" con il quale in periodo elettorale il sindaco e la sua maggioranza avevano "... aperto un canale di confronto con il Ministro all’ambiente per ottenerne la revisione" del piano dei S.I.N. a Solofra?

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