giovedì 17 aprile 2014

SIN e acqua: ma non era meglio...?

SOLOFRA – E’ passato esattamente un anno dal mio ultimo post sulla questione dei Siti di Interesse Regionale (ex SIN). Dodici mesi fa ebbi modo di denunciare l’immobilismo dell’amministrazione comunale di Solofra, inchiavardata alla 'mission aziendale' che è quella della sterile propaganda di regime.
Dodici mesi fa il giornale di regime titolava a nove colonne “... via libera a Vignola sui Sin”; oggi siamo al “… ministro” che “… dice sì ai fondi regionali”. La domanda che mi pongo e che ci poniamo è sempre la stessa: dove sono (o dove reperire) i fondi per la bonifica? Cosa è cambiato sui SIN da maggio 2012 ad oggi?
 
Dunque, alla ricerca de 'La Grande Bellezza', dai tavoli a Napoli siamo passati agli aperitivi a Roma. Insomma, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia: il riordino dei SIN e relativi declassamenti (tra cui quello solofrano-montorese) ha affidato di fatto alle competenze locali i relativi processi di bonifica a cui le Regioni dovrebbero far fronte assumendosi oneri tecnici e finanziari pesantissimi. E le Regioni, in tempi di spending review, difficilmente troveranno nei propri bilanci le risorse necessarie per bonificare queste aree.
Ma il Comune di Solofra ha anche portato all’attenzione dei palazzi capitolini un progetto ‘prêt-à-porter’ ossia ‘immediatamente cantierabile’ per il superamento dell’ormai atavica vicenda acqua. Mancano i finanziamenti, ovviamente.
Caro sindaco, non era il caso di richiederli – stavolta sì alla Regione – nell’ambito dell’accelerazione della spesa invece che ‘rischiare’ col progetto del parcheggio interrato di piazza Marello? Ai posteri...

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