venerdì 16 novembre 2012

A Solofra immobilismo amministrativo e imbarazzante confusione politica

E nel giorno del nono anniversario della strage, il Consiglio comunale 'dimentica' i caduti di Nassirya

SOLOFRA - 'Non ci sono elementi in questa cartella'. E' l'eloquente messaggio con cui gli utenti del portale web del Comune di Solofra (http://www.comune.solofra.av.it) vengono accolti alla sezione 'novità'. Ma quella del sito internet è solo la rappresentazione plastica dell'attività di questa amministrazione, segnata da un pressoché totale immobilismo amministrativo e da un’imbarazzante confusione politica interna alla maggioranza consiliare. Il dato che è emerso con maggiore chiarezza proprio nel giorno in cui, nel corso dell'ultima assise civica, la maggioranza si è ricompattata, è il sostanziale fallimento politico di un’amministrazione che si era presentata come portatrice di un’istanza di cambiamento e che invece ci fa assistere all’ennesima riproposizione di dinamiche logore che speravamo di poter dimenticare.

E nel vuoto assoluto di un Consiglio comunale che all'ordine del giorno non contemplava il benchè minimo accenno ad argomentazioni relative al riordino del distretto industriale e territoriale della città solofrana, a Solofra non è stato dedicato un solo secondo per esprimere - come riferito anche dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano - '...ammirazione e riconoscenza' ai caduti nel vile attentato alla base italiana dei Carabinieri di Nassirya, costato la vita a 19 italiani tra militari e civili proprio il 12 novembre di 9 anni fa. Nessuno dei componenti del Consiglio solofrano si è sentito in dovere di esprimere vicinanza e partecipazione al dolore dei familiari dei caduti in Iraq.

Ciò non sorprende più di tanto.
L'Istituzione comunale solofrana, mesi fa, ha scelto di apporre il vessillo del Consiglio nazionale siriano al balcone del Palazzo Ducale Orsini - sede del Comune - tra il tricolore italiano e la bandiera europea, riconoscendo 'di fatto' l'esistenza di un Governo transitorio e alternativo all'attuale regime in Siria, pur non avendo lo Stato italiano ancora riconosciuto 'ufficialmente' il legittimo ruolo di rappresentatività del Consiglio nazionale siriano.
Meritevole e senza dubbio degno d'ammirazione il gesto del nostro primo cittadino nei confronti dei siriani di Solofra, tra le prime comunità straniere ad insediarsi nel territorio conciario e perfettamente inserite nel nostro tessuto sociale, ma ci chiediamo come tale '... vicinanza e solidarietà' usata dall'Istituzione comunale solofrana non sia stata adottata per tempo e in uno a tanti altri municipi d'Italia per la vicenda dei due marò illegittimamente detenuti in India. Anzi, verrebbe da chiedere perché, il gesto simbolico di esporre il manifesto con la foto dei due soldati, non sia stato considerato al tempo un atto parimenti doveroso da parte del Comune e della comunità di Solofra.

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