sabato 17 novembre 2012

La filiale solofrana del mobilificio Ikea e l'autocelebrazione del 'non operato'

SOLOFRA - Un crescendo di tavoli, sedute, porte aperte spalancate e gazebo smontati: più che essere un'Ente comunale, Palazzo Orsini sembra essere diventato una filiale dell'Ikea. Ieri abbiamo assistito al primo comizio (e, visto quanto emerso, si spera anche ultimo) post-elettorale del sindaco Vignola in piazza Umberto I.
 Stesso palco, stessa squadra, stesse facce, stesso podio, stesse posizioni, stessa colonna solora ('La cumbia di chi cambia'), impianto audio decisamente migliore rispetto a quanto visto ad aprile e maggio (ma forse perchè vi era una minore presenza di persone rispetto ai comizi di primavera), stessi medesimi contenuti di vacuità già visti e rivisti.
 E già perchè da maggio a novembre, nonostante il rinnovo della Consiliatura al Comune è cambiato poco o nulla.
 Al di là della Giunta municipale - che ha già mutato forma e sostanza nel giro dei primi 6 mesi - e di poco altro ancora (come l'attivazione della mensa scolastica, la rotonda a San Domenico, l'eliminazione dello staff del sindaco, l'aumento delle corse del trasporto pubblico), si è assistito ad un monologo autocelebrativo rispetto all'attivazione di cantieri e progetti che seguono, invece, il normale e dovuto iter amministrativo previsto dalla precedente Consiliatura.
Sugli argomenti caldi, ovvero su tutto quanto concerne il Distretto industriale, siamo rimasti al palo, ovvero ai tavoli di concertazione. Come dire, "... il meglio deve ancora venire".

Un monologo, quello del sindaco, che è risultato essere 'freddo' e 'distaccato' quando si è trattato di sparare numeri e cifre sul bilancio, nonostante quello del bilancio fosse uno dei temi più caldi della serata.

Il coup de théâtre il 'nostro' l'ha riservato all'Innominato (Vignola non ha voluto menzionare mai il nome del consigliere provinciale Pio Gagliardi), bersaglio numero uno delle schermaglie verbali del primo cittadino solofrano. Eppure Vignola aveva aperto il discorso spiegando di non "... voler trascinare tutto il paese nel fango e nella polemica". Nonostante i buoni propositi, Vignola non è stato però per nulla tenero con l'esponente di Palazzo Caracciolo, reo di aver diffuso all'opinione pubblica notizie false sulle municipalizzate di Solofra. "Cosa ci si può aspettare da uno che ha fatto fallire Corcosol, una banca e la propria azienda?", è stato l'anatema lanciato dal sindaco contro il consigliere provinciale Gagliardi. Se non siamo al fango e alle polemiche, poco ci manca.

Verrebbe da chiederesi a questo punto, cosa spinga il sindaco a mostrarsi così uomo di polso e novello masaniello (forse la vicinanza al De Luca salernitano, forse il fiato sul collo dell'intellettuale della Magna Grecia?), visto che ai comuni mortali rimane ancora avvolto nel dubbio il motivo del siluramento dei due assessori in favore della componente UdC.

Meglio farebbe il sindaco a valutare l’inefficacia della propria azione amministrativa, meglio farebbe a cimentarsi in un esame di coscienza da cui potrebbe trarre forza per iniziare a far qualcosa per la città.

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