lunedì 30 marzo 2015

Pure sulla munnezza, due pesi e due misure.


Personalmente, ma la mia è solo l'opinione di un libero cittadino, non punterei tanto su una campagna elettorale che veda al centro un risultato (peraltro manco preciso) ottenuto grazie al lavoro effettuato da chi mi ha preceduto.
A Solofra in questi giorni impazzano i cartelloni pubblicitari 6x3 dell'Amministrazione comunale con cui i 'nostri' ci fanno sapere che "... il 73% fa la differenza".
Bene, benissimo.
Prima di tutto, corre l'obbligo precisare che sì, è vero che grazie all'avvio del porta a porta la percentuale di rifiuto urbano da raccolta differenziata è salita e non poco, non però fino al 73% come qualcuno ha lasciato intendere, bensì fino al 68% (dati Osservatorio Regionale Rifiuti).

Parliamo dei dati relativi al 2014 che comunque vedranno il Comune di Solofra attestarsi sotto il 40% di rifiuto urbano da raccolta differenziata (semplice questione di media aritmetica).
Però è un passo avanti di sicuro, anche perché gli ultimi dati relativi al 2013 relegavano la "... nostra splendida città" all'ultimo posto tra i Comuni della provincia di Avellino nella speciale classifica dei Comuni ricicloni.
E' un passo avanti, netto e concreto, che però trae le sue origini dall'impegno profuso dalla precedente amministrazione (della quale, giova ricordare, l'attuale sindaco è stato parte integrante per almeno metà mandato).
Nel 2011 si individuò l'attuale sito dell'isola ecologica, fu completato l’iter amministrativo e - verso fine anno - si passò all’appalto per la realizzazione dell’intervento. L'anno successivo le elezioni, la nuova amministrazione e una eredità che in questi tre anni di nuova sindacatura, talvolta è stata "... pesante e negativa", talvolta - come per la questione della munnezza - è stata semplicemente non riconosciuta come tale.
Come dire, due pesi e due misure, sia per la munnezza sia per il giudizio su quello che è stato.

Nessun commento:

Posta un commento