martedì 10 giugno 2014

Come si smacchiò il giaguaro

Come diceva Ennio Flaiano, gli italiani sono maestri nel correre in soccorso del vincitore o, più banalmente, a salire sul ‘carro del vincitore’. Nel PD la gara a posizionarsi al fianco di questo o quel leader, sia esso segretario di partito che sindaco, è cosa ormai ben nota, a livello nazionale ma anche e soprattutto locale.

Qualcosa a riguardo ce l'ha insegnato il PD irpino che ad ottobre scorso è stato chiamato ad eleggere il nuovo coordinatore provinciale (De Blasio, ndr) che miracolosamente si è ritrovato al suo fianco sindaci ed amministratori, presidenti di consorzi ed enti, consiglieri regionali, franceschiniani e neo renziani, perfino ex bersaniani della prima e dell'ultima ora. Tra questi anche il sindaco di Solofra (che a seconda delle Primarie nazionali diventa bersaniano e poi renziano), premiato per quella scelta con la nomina a responsabile Enti Locali del partito provinciale.

Come non poteva, dunque, prestare il fianco alla campagna elettorale di Carratù a Montoro (che oltre ad essere collega di fascia tricolore, è anche presidente di un Ente guidato dal PD), addirittura presenziando al comizio finale di piazza pre-ballottaggio. Non poteva esimersi dal farlo, visto il ruolo che ricopre nel partito. Perciò, lungi da me biasimarlo. Salvo poi, peraltro scopiazzando per tre quarti da una intervista fatta una settimana prima del voto (ebbene si, il dono della veggenza è per pochi...), rilasciare una nota stampa a vittoria di Bianchino avvenuta, affermando che "... non ci può essere più spazio per logiche di parte", un po' come già ebbe a dire dopo le amministrative del 2012 a Solofra. Ma anche in quel caso, tutti sappiamo come è andata a finire.

 D'altra parte, il PD provinciale e il caso Montoro hanno giá fatto scuola: al primo turno appoggio incondizionato all'uomo di partito, al secondo turno - pilatescamente - a chi vince. Per il bene del partito e (meno) della collettività. Anche perché dopo l'estate comincerà la campagna elettorale per le regionali e occorrerà, fino all'ultimo momento utile, restare "... vergin di servo encomio".

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