martedì 5 agosto 2014

Il vero senso della rotatoria


Non ero neanche nato nel 1978 quando Jorge dos Santos Filho, meglio conosciuto come Juary, in occasione del derby San Paolo-Santos, dopo aver segnato la prima rete si lanciò in direzione della bandierina del corner facendoci tre giri intorno con un braccio alzato al cielo. Quel giorno girò tre bandierine su quattro entrando nel cuore della gente e nella storia del calcio internazionale. In Italia, ad Avellino (e poi anche all'Inter), arrivò nei primi anni 80’ e fu subito amore. La 'danza della bandierina' di Juary era un atto d'amore nei confronti del calcio: fare 'gol', correre a perdifiato fino ai limiti del campo ed esultare 'driblando' anche la bandierina era la dimostrazione dell'affetto da parte dell'uomo verso il pubblico che lo acclamava. Era un atto d'amore prima di tutto.

Paralleli (irriguardosi) e metafore ci riportano ai giorni nostri con l'istituzione dei nuovi sensi di marcia a Solofra e con l'installazione della rotatoria lungo la Provinciale che collega la nostra città e Montoro a Serino e quindi al capoluogo irpino. Un opera d'arte degna del miglior Maurizio Cattelan, irriverente quanto basta, tanto da scatenare una ridda di voci e critiche da più parti della popolazione. Ma va dato atto a questa amministrazione il fatto di aver riacceso tra i solofrani lo spirito critico che è il sale della democrazia.
Democrazia, appunto. Perché il refrain corrente dal 2012 ad oggi è sempre lo stesso: "Perché tutte queste critiche non si muovevano mai all'amministrazione precedente?".
Sappiano lorsignori, che le discussioni e le critiche (la cui accezione non deve essere per forza negativa) rappresentano la cifra del vero dibattito democratico e per tali non possono essere sottaciute né denigrate. L'amministrazione del fare, l'amministrazione che avrebbe dovuto trasformare Palazzo Orsini in una casa di vetro questo lo dovrebbe sapere e farne tesoro.

Per me il vero senso della 'rotatoria' risiede proprio in questa riflessione. Il confronto con la gente è tutto, le maniere e i modi con cui questo confronto dovrebbe esplicarsi rappresentano il 'quid' in più che fa dell'amministratore-politico un amministratore-uomo (saggio possibilmente). Il consenso e i numeri del consenso decretano il vincitore della tenzone elettorale, tuttavia ne condizionano anche il suo percorso amministrativo. Non si può non tenere conto di tutto ciò. Anche perché, in un futuro non tanto lontano, potrebbero essere altri a gioire con un largo sorriso sulle labbra ed una grande emozione nel cuore. E di quella rotatoria resterà soltanto uno sbiadito ricordo. Come per la bandiera arancione sotto la curva del Cicero Pompeu de Toledo intorno alla quale il mitico Juary compiva la sua danza. (@antopirolo)

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