lunedì 3 dicembre 2012

"Se 273 vi sembran poche...". Il ballottaggio, chi vince e chi perde.

"La regola prevede che ci sia una deroga". Questa frase, pronunciata da Rosy Bindi (foto a lato) su Rai3, a commento della vittoria di Bersani al ballottaggio delle primarie chiarisce ogni dubbio: Bersani dovrà ora pagare le cambiali ai capicorrente e ai capibastone che metterà in lista stile manuale Cencelli. Ma la domanda è. chi ha votato Renzi, voterà Bersani premier nel 2013?
Finite le primarie, tornano dunque a comandare i capicorrente del Pd, quelli veri, i vari Bindi e D'Alema. Altro che rinnovamento, altro che avanguardia giovanile. Basta guardare ai risultati delle Regioni del Mezzogiorno, dove Bersani ha stravinto al contrario delle Regioni cosiddette 'rosse'. Calabria, Sicilia, Campania, Puglia: qui il leader del Pd dovrà dar conto ai vari signorotti di provincia.
Un esempio su tutti, l'Irpinia, dove l'asse Pd-UdC è funzionato alla perfezione tranne che per alcuni casi particolari dove - più che la scelta del candidato premier del 2013 - si giocava una partita tutta interna agli equilibri politici locali. A Solofra più che in ogni altro paese della Provincia.

Nella città della concia il clima da resa dei conti, di certo, non l'ha creato chi ha appoggiato Matteo Renzi. A conti fatti, chi ha voluto la prova di forza ne è uscito con le ossa rotte. Rispetto al primo turno, il ballottaggio delle primarie a Solofra ha visto la mozione renziana guadagnare più voti dei bersaniani (9 in più per Bersani, 13 in più per Renzi).
E poi, a dirla tutta, "portare a votare" 273 persone per Bersani al ballottaggio - cioè meno che a Mugnano del Cardinale o Cervinara ad esempio - non mi sembra proprio tutto questo successone.
Rimarco e sottolineo i numeri perchè la politica si fa con i numeri, purtroppo o per fortuna. E i numeri dicono che a Solofra, due segreterie cittadine di partito (Pd e UdC), tre coordinamenti provinciali di partito (Pd, Psi e SeL), sindaco e l'intera Giunta comunale hanno parteggiato per la mozione Bersani ottenendo alla fine una vittoria risicata contro un gruppo di liberi cittadini che invece dei D'Alema e dei Bindi ha deciso di puntare sul rinnovamento vero. Senza contare che solo in Irpinia, tra le poche province in Italia, nessuno dei richiedenti ha ottenuto la registrazione al secondo turno delle primarie. Anche perchè, guarda un po', i numeri forniti dal coordinamento provinciale del Pd per registrarsi non erano esatti. Ma sono cose che capitano (sì, nel 1972...).
Infine e senza fare troppo i verginelli, risulta chiaro e facile ammettere con estrema serenità che gli elettori renziani a Solofra hanno chiaramente espresso un voto contrario a questa amministrazione che, da troppo tempo, è rimasta immobile rispetto alle problematiche concrete di sviluppo del paese, presa dal mantenere gli equilibri all'interno della maggioranza, e oggi intenta solo all'autocelebrazione.

P.s.: A scanso di equivoci, si precisa che chi vi scrive non ha la tessera del Pd, non ha la tessera di alcun partito, non è coordinatore cittadino nè dirigente provinciale di alcun partito e contemporaneamente sostenitore del Pd, non fa parte di alcun comitato pro o contro Tizio o Caio (anche perchè, ripeto, non esistono in provincia di Avellino comitati 'fisici' di Bersani o Renzi).

Nessun commento:

Posta un commento