giovedì 2 ottobre 2014

Emergenza acqua a Solofra: l'oblio dell'inquinante


SOLOFRA – Sono passati più di due mesi dalla conferenza di servizi convocata a luglio dall’Ato Calore Irpino per l’approvazione del ‘Piano di messa in sicurezza di emergenza’, strumento che gli Enti preposti hanno appuntato in ordine al contenimento della contaminazione da tetracloroetilene nella falda profonda dell’area che sottende i Comuni di Solofra e Montoro. Ebbene, da quel giorno sono passati ormai più di due mesi e, in tutta sincerità, nulla si è saputo degli eventuali progressi, o di contro delle battute d’arresto, che il processo ha subito nel dibattito interistituzionale (ma qualcuno sa se mai se ne è parlato?).

Come se l’inquinante della falda fosse di colpo sparito e le problematiche di approvvigionamento idrico a Solofra del tutto risolte.
Sappiano - in verità - che così non è. La Regione Campania da una parte fa ‘melina’ perché vorrebbe perseguire la via della caratterizzazione e bonifica, così come previsto nelle norme del Testo unico sull’Ambiente; dall’altro, invece, assistiamo all’immobilismo delle Istituzioni locali, cui ormai non vale più la scusa dell’impotenza degli Enti locali.

Si ricorderà come, proprio nel corso della conferenza di servizi di luglio, fu sottolineato che la fonte inquinante della falda idrica profonda sotto i Comuni di Montoro e Solofra, interessata dagli ormai noti eventi di cronaca di inizio anno, risultava e risulta ancora attiva e - potenzialmente – rischia ad oggi di migrare a valle.

L’ing. Oreste Montano, esperto infrastrutture e consulente tecnico per Aato1 Calore Irpino, forse per la prima volta in via ufficiale fece riferimento alla necessità di interessare le istituzioni competenti sul rischio che la popolazione abbia già potuto subire danni dall’inquinamento dell’acqua potabile, quindi auspicando l’avvio di uno screening medico sulla popolazione residente nei due Comuni interessati dalla problematica.

A ciò, si aggiungano le ormai innumerevoli segnalazioni di sospensione della fornitura idrica a Solofra, sospensioni peraltro effettuate senza mai dare comunicazione alla cittadinanza, elemento, questo, che oltre ad essere fonte di ben comprensibili ed immaginabili disagi legati al soddisfacimento di bisogni primari, comporta danni ad elettrodomestici in funzione all'atto della sospensione dell'erogazione idrica. Quanto detto non è accaduto per un fortuito caso nel mese di settembre, in quanto lo stesso Prefetto di Avellino Carlo Sessa, ovvero il rappresentante del Ministero dell’Interno in Irpinia, già mesi addietro aveva allertato il Comune di Solofra su possibili disagi alla popolazione derivanti da problematiche connesse alla rete idrica locale.

E’ del tutto evidente che l'attuale amministrazione comunale e l'azienda che gestisce l'erogazione di acqua pubblica, non hanno tenuto e non tengono conto non solo dei disagi, ma anche dei danni materiali che posso scaturire da una gestione di un servizio pubblico di estrema importanza in modalità spesso discutibili.

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