martedì 14 ottobre 2014

La dignità politica. Sopra ogni cosa.

Una immagine dalla segreteria provinciale del Pd
SOLOFRA – Il sindaco di Avellino Paolo Foti, stando ai numeri, avrebbe dovuto stravincere le provinciali. Partiva con un netto vantaggio: quello di avere i voti della maggioranza dei consiglieri al Comune di Avellino e della maggioranza di almeno 4 dei grandi Comuni su 6 (Montoro, Solofra, Atripalda e Mercogliano). Invece ha perso.
Ha perso e da degno uomo politico quale è, ha annunciato le proprie dimissioni. Che poi saranno ritirate o meno entro 20 giorni, poco importa. Questo era ciò che il suo ruolo istituzionale gli richiedeva al momento.

Foti ha perso le provinciali perché gli amministratori del suo stesso partito e della sua stessa area politica, a partire dalla ‘sua’ Avellino fino a Solofra, hanno votato contro, preferendo barrare la casella Gambacorta piuttosto che ‘astenersi’ e annullare la scheda come pure ha fatto Giordano di SeL.

Foti si è dimesso e questo riconsegna al sindaco di Avellino una nuova chance per ridare vita ad una città morente che non è capace di assurgere al ruolo di città capoluogo d’Irpinia.

Ma prima di Foti si sarebbe dovuto dimettere Carmine De Blasio, ovvero il coordinatore provinciale del Pd, e prima ancora tutti i componenti della sua segreteria, compreso quel Michele Vignola che oltre ad essere sindaco del quarto Comune della provincia è anche Responsabile degli Enti Locali del Pd. E se tanto mi da tanto, se la Provincia con la riforma Del Rio è diventato un Ente di secondo livello più simile ad un Consorzio Asi che ad un organo di Governo, farebbe bene a fare un passo indietro, come ha fatto Foti, per l’onore del ruolo istituzionale che riveste.

Magari saranno i fatti a smentirmi ma Vignola potrebbe uscire dalla débâcle del Pd alle provinciali con un premio: la vice presidenza all’Asi. Intanto i mal di pancia nella maggioranza a Solofra non si placano e le polemiche tra il sindaco e i dissidenti del Pd solofrano continuano a fare bella mostra di sé sulle cantonate cittadine, polemiche che hanno l’unico orizzonte dell’occupazione degli spazi di potere disponibili, totalmente incuranti che una larga fetta della popolazione resta quotidianamente senza acqua. Buonanotte al secchio.

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