martedì 19 giugno 2012

Tra cricket e pupazzi di neve: chi sono gli indiani di Solofra?


Solofra -- Difficile solamente ipotizzare come alla base dell'efferato gesto compiuto da Charangeet Singh vi sia una motivazione legata alla religione. Anche se gli inquirenti stanno battendo ogni opzione, in maniera indiretta stamane la pista delittuosa collegata al credo religioso è stata di fatto scartata. I riflettori sono puntati per lo più sul delitto passionale anche se solo nei prossimi giorni emergeranno nuovi e più precisi dettagli.

GLI INDIANI DI SOLOFRA. Attirati dai racconti di parenti e amici stabilitisi precedentemente in Italia (si veda il caso anche del distretto industriale di Arzignano), anche a Solofra, zona a forte industrializzazione soprattutto nel settore della concia delle pelli, sono arrivate negli ultimi anni molte persone originarie del Punjab indiano.

Charangeet Singh e la moglie Jasvir Kaur erano originari proprio di quella regione a cavallo tra il Pakistan e l'India. Nel Punjab indiano convivono in "equilibrio instabile" tre religioni la indù, la musulmana e la sikh. La religione sikh è quella meno conosciuta in Italia (conta circa 25mila persone) mentre la indù (più liberale) è quella più numerosa con oltre 100mila presenze in tutta Italia.

A Solofra sono 86 gli extracomunitari provenienti dall'India registrati regolarmente negli uffici del Comune, la maggior parte di essi impegnati lavorativamente nel distretto conciario. Charangeet era tra i pochissimi, invece, che aveva scelto di lavorare come manovale nel campo edile. 

Giovani, quasi tutti sotto i 40 anni, gli indiani di Solofra sono tutti perfettamente inseriti nel contesto sociale della cittadina irpina. Le domeniche e nei giorni festivi si ritrovano spesso a piazza Mercato dove passano ore a giocare a cricket, disciplina così lontana dall'italico 'pallone' ma che in India rappresenta a tutti gli effetti lo sport nazionale. 
E, finito l'orario lavorativo, si ritrovano nei pressi di piazza Umberto I o per le vie principali del centro cittadino solofrano, a fare una passeggiata o la spesa, raccontandosi reciprocamente della propria giornata. Le ultime nevicate invernali, poi, sono diventate un autentico momento di festa per gli indiani di Solofra che hanno colto l'occasione, cellulare alla mano, per scattare foto, pubblicarle in internet e inviarle ai loro familiari lontani.

Insomma, nessuna discriminazione e nessuna differenza di etnia o religione. Una famiglia è stata sterminata da un raptus di follia che forse mai come questa volta ha toccato così profondamente l'animo e il cuore dei cittadini di Solofra.


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