venerdì 25 maggio 2012

La nuova politica e internet. Chi sono i grillini? 'Indignados' o semplicemente 'indivanados'?

Prendo spunto da una puntata di Melog, programma in onda su Radio24 e condotto dall'ottimo Gianluca Nicoletti, per parlarvi oggi degli 'indivanados', neo movimento trasversale di 'inattivisti' rivoluzionari del sofà che armati di telecomando e tablet pc conducono battaglie contro casta e politici, rigorosamente 'a chilometro zero'.

Popolo di Facebook, popolo di internet, popolo della Rete (non quella di Leoluca Orlando): se n'è parlato tanto e se ne sente parlare tantissimo, soprattutto in riferimento alle ultime elezioni amministrative che hanno visto trionfare Grillo e il grillismo. 
Alla radice esiste una idea per cui la rete rappresenta un momento di aggregazione per cui l'ideologia riesce a cementificare i rapporti tra le persone, anche se - come fenomenologia - è ancora troppo giovane per risultare l'effettiva risultanza di una ideologia politica.

L'humus in cui si muove il popolo della rete è rappresentato dai programmi tv 'giusti', come quelli di Floris, Santoro, Formigli, Gabbanelli, Fazio e Saviano, ovvero il punto di vista antitetico a quello della lettura ufficiale del 'grande padrone' dei mezzi di massa. L'indivanado mette in atto l'indignazione politica non come con tende, cortei e lancio di oggetti come gli 'indignati', ma via internet, scrivendo post e tweet incazzati.

Il movimento degli 'indivanados' è la versione low cost degli indignados: partecipano ai dibattiti pubblici, da Ballarò a Blob fino a Striscia la notizia e Le iene, snobbando Porta a Porta perchè lì c'è Vespa che fa i plastici delle case e perchè è servo del regime. Se non vieni colto dalla sindrome di Stendhal di fronte ai soliloqui di Roberto Saviano non sei degno di far parte popolo degli indignati della rete.

Chi sono gli indignati 2.0? Single precari e coniugi mutuo accasati e plaid muniti che conducono comodamente da casa battaglie contro signoraggio, casta, sperchi, frodi alimentari ed Equitalia.

Alle ultime amministrative la crisi dei partiti tradizionali è apparsa evidente. Il popolo che segue Beppe Grillo non appare in tv (ma la vede in streaming) e si diffonde attraverso il web; nella rete manifestano il dissenso, criticano la politica tradizionale, si coalizzano, si nutrono di programmi televisivi 'contro' e di socialnetworking. Più che rivoluzionari, sono semplicemente 'indivanati'.

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